Cronaca

Battipaglia, abusa dei nipoti a casa della nonna: processo allo zio

“Perché mio zio ci ha fatto questo?”.

Sono queste le parole che uno dei due ragazzini, fratello e sorella, molestati dallo zio, un tecnico di radiologia che vive e lavora a Roma, ha rivolto alle persone presenti al processo per gli abusi e le  molestie che hanno ricevuto, proprio dallo zio, anni fa.

Lui 17 anni, lei 14, hanno raccontato al gip Stefano Berni Canani e al pm Elena Cosentino, alla presenza di alcuni periti e, dall’altra parte dello specchio anche dello zio, tutte le «attenzioni» che l’uomo rivolgeva loro, scendendo nei dettagli.

Il racconto dei due ragazzi, secondo quanto riporta Il Mattino, è stato semplice nei modi ma agghiacciante per tutti quelli che lo hanno ascoltato, soprattutto perché tutte le violenze sono accadute quando loro erano di qualche anno più piccoli.

Si è sempre trattato di contatti e abusi sessuali, non rapporti completi, ma si tratta comunque di violenze che, in quanto commesse dal fratello del padre, hanno ancora di più ferito l’animo dei due fratellini.

Il ragazzino, infatti, ha detto ai giudici: “Mi sento in colpa avrei dovuto difendere mia sorella che è più piccola e non l’ho fatto!”.

La ragazzina, dal canto suo, è quella che racconta quei momenti con maggiore freddezza.

Raccontato di quella chat che avevano lei, lo zio e il fratello e nella quale l’uomo adulto metteva foto e video porno oltre che richieste a sfondo sessuale ai ragazzini.

Erano dei bambini all’epoca e per loro quello restava sempre lo zio.

«Ero entusiasta quando scendeva da Roma – ha dichiarato la piccola – perché in fondo era sempre mio zio».

L’uomo, oltre ai suoi figli, aveva preso in affido temporaneo altri tre bambini che ora, su richiesta del gip Berni Canani, gli sono stati tolti e sul quale anche la procura di Roma sta ora effettuando accertamenti per verificare se abbia fatto qualcosa anche ad altri bambini.

La ragazzina ha raccontato di quegli approcci sessuali ai quali lo zio la costringeva con il fratello.

Abusi nella casa della nonna, a Battipaglia, mentre lei inconsapevole guardava la televisione

Di quelle scarpe rosse con tacco a spillo e gonna in pelle che lo zio, utilizzando la carta di credito, le aveva comprato e costretto a mettere in una stanza d’albergo a Roma dove era andata con la sua famiglia per fargli visita.

Quindi di quei rapporti avuti a casa della nonna paterna a Battipaglia mentre l’anziana donna, inconsapevole di quanto stava accadendo, era dall’altra parte della casa a guardare la televisione.

Zio e nipoti non si sono incontrati nel corso dell’incidente probatorio ma la sua situazione giudiziaria per l’uomo, dopo il racconto dei ragazzini, è sicuramente peggiorata.

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