Inchiesta

A Battipaglia otto anni di tuffi nelle fogne?

BATTIPAGLIA. È partita a Battipaglia l’operazione per evitare di salire sull’ottovolante della non balneabilità. Nei prossimi giorni, su input della commissione straordinaria al timone del Comune di Battipaglia, saranno effettuati dei controlli sulla qualità delle acque marine che bagnano il litorale cittadino. Si tratta di analisi che anticiperanno di circa un mese quelle che effettuerà la Regione Campania prima di esprimersi, all’inizio del mese di gennaio, in merito alle qualità dell’acqua. L’obiettivo è di evitare la non balneabilità di buona parte della fascia costiera per l’ottavo anno consecutivo.

Da sette anni, quasi la metà della litoranea di Battipaglia non è balneabile. In pratica, un chilometro e mezzo della fascia costiera, lunga un totale di quattro chilometri, non è fruibile dai bagnanti. Le zone non balneabili sono una spiaggia di circa 522 metri ad est della foce del fiume Tusciano e circa 934 metri nella zona Spineta. La classificazione data negli ultimi sette anni dalla giunta regionale per entrambe le aree è “scarsa”. Come prevede la legge, al quinto anno consecutivo di non balneabilità (due anni fa) per classificazione “scarsa” della acque era scattato il divieto di balneazione permanente.

Dovrebbe essere ora il Comune di Battipaglia a “convincere” la giunta di Palazzo Santa Lucia su un decisivo cambio di rotta. D’altra parte la sporcizia di una parte delle acque marine è data dal fatto che sulla litoranea arrivano i reflui di circa 35mila cittadini battipagliesi e dei territori circostanti. L’unico depuratore che serve Battipaglia è quello in località Tavernola. La capienza non è tuttavia idonea per gestire le acque reflue dell’intera città e assorbe al massimo gli scarichi di 15mila abitanti, ossia quelli che abitano nel centro, su un totale di circa 50mila. Il resto delle acque reflue finisce direttamente a mare, dove tanti vacanzieri e bagnanti trascorrono i mesi estivi. Significa che l’acqua utilizzata per lavare piatti o pavimenti, per gli scarichi del bagno, per lavare le auto o il cane di circa 35mila battipagliesi, tanto per fare qualche esempio, finisce direttamente dai lavandini o tombini fino al mare senza trattamento.

Da un biennio il Comune di Battipaglia ha in mano un duplice finanziamento che probabilmente risolverebbe in maniera definitiva il problema. Uno di 4 milioni e mezzo (importo totale di circa 8 milioni e mezzo), l’altro di un milione 100mila. Il primo è stato bloccato per anni, in attesa di individuare il soggetto attuatore dell’intervento. Per l’altro finanziamento, quello da 1 milione 100mila euro, è intervenuta con maggiore celerità la Provincia solo nelle ultime settimane per il collegamento del sistema fognario di Battipaglia all’impianto di depurazione di Bellizzi e al collettore di Salerno.

I tempi sono strettissimi e gli imprenditori che investono sulla fascia costiera battipagliese attenderanno il mese di gennaio per capire se la prossima estate potrà donare finalmente qualche segnale di risalita.

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