Politica

Battipaglia, approvato il Codice Etico per gli Amministratori

BATTIPAGLIA. Lo scorso 10 marzo, la Giunta guidata dalla sindaca Cecilia Francese ha approvato il Codice Etico per la Buona Politica. Il codice, basato sugli obblighi generali di diligenza, onestà, trasparenza, correttezza e imparzialità dell’azione amministrativa, si pone come obiettivo quello di fissare un regolamento generale per tutti gli Amministratori comunali al fine di garantire trasparenza e legalità.

Tutte le amministrazioni che decidono di adottare il Codice Etico, presentato in Campidoglio nel 2014 durante la manifestazione “Contromafie“, sono vincolate da questa carta. Con il termine Amministratore, ovviamente, non si fa riferimento solamente al Sindaco e agli Assessori: anche il consigliere comunale, o qualsiasi persona che eserciti un mandato conferito dal Sindaco o dal Consiglio Comunale, è tenuto a rispettare questi obblighi. Chi deciderà di aderire lo farà mediante sottoscrizione, impegnandosi all’adempimento delle sue disposizioni. L’elenco dei sottoscrittori sarà reso pubblico sui canali istituzionali del Comune.

Che cos’è il Codice Etico?

 

Molti si staranno chiedendo “che cos’è il Codice Etico?”. Il documento, composto da 14 articoli, è diviso in due sezioni: la prima, riguarda le relazioni esterne ed interne; la seconda, invece, riguarda i divieti.

Relazioni esterne ed interne

 

Oltre a favorire il confronto democratico, la libertà d’espressione e la trasparenza, l’Amministratore si impegna a rispondere a qualsiasi richiesta che provenga dai cittadini; l’Amministratore deve opporsi ad ogni metodo di reclutamento del personale che non segua il riconoscimento dei meriti e delle competenze professionali, cercando di ridurre il ricorso a consulenti esterni. In caso di condanna in primo grado o di misure di prevenzione, l’Amministratore deve dimettersi. Così come per gli illeciti amministrativi. In caso di mancato rispetto delle disposizioni l’Amministratore dovrà essere sanzionato, o censurato pubblicamente. Qualora ci fossero gli estremi, si potrà procedere alla revoca della nomina.

Divieti

 

L’Amministratore non può accettare regali per sé, congiunti, familiari ed affini. Nello specifico, regali avente valore superiore (mediamente 100 euro) a quelli abitualmente scambiati nelle ricorrenze. L’Amministratore deve astenersi dall’esercizio delle proprie funzioni a discapito della collettività (clientelismo). Saranno considerate situazioni di conflitto di interessi: la sussistenza di interessi personali dell’amministratore che interferiscono con l’oggetto; la sussistenza di preesistenti affari con persone od organizzazioni specificamente interessate all’oggetto delle decisioni cui l’amministratore partecipa; la sussistenza di rapporto di coniugi, parentela o affinità fino al quarto grado, ovvero di convivenza con persone operanti in organizzazioni specificamente interessate all’oggetto; l’appartenenza ad associazioni in virtù della quale l’Amministratore possa trarre un profitto personale. Nel caso si verifichi un conflitto di interessi, l’Amministratore deve astenersi dal partecipare a qualsiasi atto. L’Amministratore non deve ricoprire altri incarichi politici che interferiscano col proprio mandato, oltre che astenersi da effettuare pressioni indebite. L’Amministratore deve rifiutare qualsiasi forma di finanziamento, provvedendo – invece – a rendere pubblico tutte le fonti di finanziamento politico ammesse. Infine la modifica del Codice deve essere aperta al dibattito e alla partecipazione pubblica.

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