Cronaca

Battipaglia, bar confiscato alla camorra: dalle mani del clan a quelle dei cittadini

BATTIPAGLIA. È un altro bar un tempo della camorra quello che oggi finisce nelle mani della collettività.

I locali che l’Agenzia nazionale per i beni confiscati ha assegnato al Comune sono quelli in via Salvator Rosa.

Lì fino a qualche anno fa sorgeva il “Dolce Caffè”.

Bar confiscato alla camorra

Si trattava di un immobile di 137 metri quadri che fino a gennaio 2013 era di proprietà di una società riconducibile a Piero Lazzaro Cavallo, un battipagliese ritenuto vicino al clan Pecoraro-Renna.

Ne era stata disposta la confisca cinque anni fa, su richiesta della Procura, da parte della Corte di Appello e i carabinieri della Compagnia di Battipaglia si recarono, quindi, a Parco delle Magnolie per requisire il locale: una scena che non passò inosservata, quella dell’affissione dei sigilli, visto che il bar era in voga tra i giovani della città.

Adesso il “Dolce Caffè” è dei battipagliesi: l’Anbsc, lo ha destinato a Palazzo di Città insieme a un piccolo locale di 26 metri quadri al civico 335 di via Rosa Jemma.

E in Municipio, secondo quanto riporta La Città, ci si è messi all’opera per ultimare l’assegnazione: l’architetto comunale Angelo Mirra, responsabile dell’ufficio che si occupa dei beni confiscati, ha preparato un fascicolo che finirà all’attenzione del parlamentino cittadino.

In aula, in occasione della prossima riunione del civico consesso, i consiglieri dovranno prendere atto dell’assegnazione. Ed avviare l’iter per l’affidamento dell’immobile.

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