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Battipaglia, boom di evasori: riscossione ai privati

BATTIPAGLIA. La riscossione dei tributi comunali non pagati nelle mani della Novares spa per i prossimi sette anni. Il Comune di Battipaglia, dopo l’aggiudicazione definitiva giunta lo scorso mese di maggio, ha concluso la procedura di gara per l’affidamento in concessione del servizio di accertamento e riscossione coattiva delle entrate tributarie (Ici ed Imu, Tarsu e Tari, Tasi, Icp e Dpa) e patrimoniali (Cosap), dalla data di stipula del contratto alla fine del 2023.

La procedura era stata voluta ed avviata dalla commissione straordinaria nel marzo del 2015. La Novares spa si è aggiudicata la gara d’appalto con un ribasso del 43%, per un importo complessivo di 370.500 euro, su una base d’asta pari a 650mila euro oltre Iva con un aggio nella misura del 10%. Preso atto dell’aggiudicazione definitiva, il dirigente del settore finanziario del Comune ha avviato gli adempimenti per la firma dei contratti. Consegnando il ruolo di esattore delle tasse comunali non pagate all’azienda romana.

La Novares spa è una società del gruppo Fit (Federazione Italiana Tabaccai) prenderà il posto dell’azienda Gefil, che ha curato lo stesso servizio per quasi tre anni. Nel periodo di affidamento (dal febbraio 2012 al dicembre 2014), la Gefil ha emesso ingiunzioni per 12,6 milioni (riscossi 1,7) ed accertamenti per 1,9 milioni (riscossi 60.612 euro). Nel totale, su 14,6 milioni che la Gefil si sarebbe aspettata di riscuotere dall’evasione dei tributi (Ici, Tarsu, Icp, Dpa, Cosap), ne ha portato a casa 1,8. La Novares avrà molto lavoro da fare in una città dove l’evasione fiscale è a livelli altissimi. In base ai dati inseriti dal Comune negli ultimi bilanci, L’Ente riesce ad incamerare ogni anno, in media, non più del 65% sulle tasse.

E nel caso della tassa dei rifiuti, la percentuale spesso non supera il 55%, considerando anche i tentativi messi in piedi dalle ultime amministrazioni comunali al fine di recuperare i tributi non versati con apposite task force. Un dato eloquente è quello che riguarda la Tarsu (tassa dei rifiuti, oggi Tari). Nel corso del 2015, l’amministrazione aveva emesso ingiunzioni di pagamento per un totale di 2,9 milioni. Riuscendo ad incassare appena 110.432 euro. Una miseria rispetto alla portata dell’evasione. La commissione straordinaria aveva scelto di pubblicare un bando di gara per affidare in concessione il servizio di accertamento e riscossione coattiva delle entrate dopo aver scoperto, all’atto dell’insediamento, un tasso di evasione altissimo. Stando agli ultimi dati disponibili, il Comune vanta crediti che risalgono anche a diversi anni fa. Per l’annualità 2009, ad esempio, risultano ancora non riscossi 604.512 euro su 4.980.328 di Ici, 2.518.309 euro di Tarsu su un totale di 9.631.324 euro, 93.266 euro sul totale di 488.962 euro di Cosap.

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