Politica

Battipaglia, Cecilia Francese in audizione alla Commissione Antimafia

BATTIPAGLIA. «Battipaglia non è città di camorra, ma già nel 2009 abbiamo denunciato la cultura camorrista che il comune favoriva. Io sono qui per chiedere aiuto e, se volete che vada avanti, dovete darmi una mano a cambiare delle figure dirigenziali». Lo ha dichiarato Cecilia Francese in audizione alla Commissione parlamentare Antimafia.

«Il problema, e la stessa relazione dei commissari lo mette in luce, è cambiare queste figure. È vero che siamo in pre-dissesto, ma vorrei che ce lo consentiste», in quanto comune sciolto per mafia, «vi chiedo di fare pressione sul ministero». Il sindaco, che il giorno dell’insediamento si è vista recapitare una busta con un proiettile all’interno si è rivolta ai parlamentari: «Roma non è stata sciolta per mafia, ma le si è dato una mano a cambiare i dirigenti, è quello che chiediamo – ha detto il sindaco -. Bisogna in primo luogo dare trasparenza all’ufficio tecnico e alla ragioneria».

La Francese si è anche opposta al «marchio ‘Battipaglia città di camorra’, altrimenti – ha detto – non riparte più. Ma la macchina comunale è corrotta e non ho visto provvedimenti nei confronti di queste persone. La parte marcia va eliminata e chiedo l’aiuto delle istituzioni». «Lo faremo – ha risposto la presidente della Commissione Rosy Bindi – e la prima mano gliela hanno dato sciogliendo il Comune». Alle elezioni di giugno, 7 dei 14 ‘impresentabilì, si erano presentati a Battipaglia, ma nessuno è stato eletto.

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