Cronaca

Battipaglia, chiosco abbattuto al liceo "Medi: condannato il Comune

BATTIPAGLIA. Lo scorso anno il Comune aveva fatto abbattere quel chiosco in costruzione in via Domodossola, dinanzi al liceo scientifico “Medi”, ma ora rischia di dover risarcire i proprietari con gli interessi. Il Tar di Salerno ha accolto il ricorso presentato dagli imprenditori che stavano costruendo la struttura, Paola Coppola e Michele Ventriglia (candidato consigliere con Gerardo Motta), contro il Comune di Battipaglia e la Provincia. Per l’ente, che dovrebbe presentare ricorso al Consiglio di Stato, potrebbe essere l’ennesima stangata. Il risarcimento, non ancora quantificato in modo preciso, potrebbe superare i 200mila euro.

L’abuso “pubblico”

Il vero abuso contro cui il Comune avrebbe dovuto intervenire, secondo il Tar, è quello del liceo “Medi”. Il progetto del chiosco per la vendita di alimenti e bevande, era stato redatto dall’ingegnere Matteo Alfinito. La concessione edilizia, rilasciata nel febbraio 2013, era stata accordata dal Comune dopo aver ottenuto, essendo un suolo scolastico, il nulla osta necessario dalla Provincia. Utilizzando un residuo di volumetria nell’area occupata dalla scuola.

Da successivi controlli, tuttavia, erano emerse delle differenze tra i corpi realizzati presso il liceo “Medi” (palestra e auditorium) e gli elaborati allegati alla concessione edilizia. In pratica, per la realizzazione della palestra e dell’auditorium del liceo era stata utilizzata una volumetria maggiore rispetto ai progetti. L’istituto avrebbe dovuto occupare, dopo la costruzione di palestra e auditorium, 36.864,62 metri cubi. Dalle rilevazioni, si era notato che la volumetria realizzata complessivamente per l’istituto è pari a 41.661,63 metri cubi. In sostanza, 4.797 metri cubi, circa un decimo della cubatura totale del “Medi”, risulterebbero realizzati abusivamente. E il chiosco avrebbe dovuto utilizzare proprio la volumetria residua del liceo.

Visti gli atti e ripresa in mano la situazione, su fortissimo impulso della preside del liceo “Medi” Silvana Rocco e di alcune attività commerciali della zona, il Comune aveva revocato la concessione nel settembre 2014. Atto contro cui i proprietari avevano presentato ricorso al Tar, accolto con sentenza depositata in segreteria mercoledì scorso, ma senza ottenere alcuna sospensiva all’ordinanza di abbattimento intimata dal Comune. Il 28 gennaio 2015, l’ente – amministrato dalla commissione straordinaria – infatti, aveva demolito lo scheletro del chiosco, anticipando la cifra di 13.796 euro necessaria per abbattimento e ripristino dello stato dei luoghi.

Il Tar di Salerno ha accolto totalmente la tesi dell’avvocato Marcello Fortunato, rilevando che per la verifica del progetto non potevano essere presi in considerazione i volumi abusivamente realizzati dalla Provincia, siccome giuridicamente inesistenti. Con la conseguenza che la verifica planovolumetrica del progettista è del tutto corretta, perché basata sulle sole volumetrie preesistenti e regolarmente autorizzate. Ma c’è di più. Il Tar ha piuttosto evidenziato che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto reprimere l’abuso della Provincia, ben più evidente, e non quello presunto dei proprietari del chiosco.

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