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Battipaglia, Ciotti: «Io ho la tessera del Pd, non mi risulta l’abbiano Lanaro e Motta»

BATTIPAGLIA. «Vogliamo scoprire l’America. Altri ci vanno in jet, noi con tre caravelle, le nostre liste civiche. Noi siamo sicuri di arrivarci, come Colombo, mentre a volte i jet cadono». Tra metafore e accuse, ieri, nella sede di via Adige, Pietro Ciotti ha rotto gli indugi, spezzando il patto delle primarie e candidandosi a sindaco di Battipaglia.

Con tre liste: Costruire Futuro, I Democratici di Battipaglia, che richiama da vicino il Pd, e Battipaglia da Cambiare «che è la lista principale, il core business della campagna elettorale». Ciotti ha virato per un percorso solitario rispetto alla coalizione di centrosinistra che sostiene Enrico Lanaro, ma che non rappresenta – a detta dell’ ex sindacalista – un abbandono del Pd. Esibendo con orgoglio la tessera Dem, Ciotti dice: «io ho pagato la tessera del Pd e nelle nostre liste ci sono molte persone di centrosinistra, forse quelle più vere di Battipaglia. Lanaro non ha la tessera del Pd e Gerardo Motta, con cui sono andati molti esponenti del Pd, non credo l’abbia presa negli ultimi giorni».

Non è stata causale la scelta di ufficializzare la candidatura a sindaco il 9 aprile: «Una data – afferma Ciotti – che ricorda i moti del 1969 a Battipaglia. Giorni che hanno segnato il riscatto di una città che, fino alla fine degli anni ’80, era tra le prime cento in Italia. Poi si è fermata, ma gli amministratori degli ultimi 20 anni sono ancora in campo. Nelle liste di altri candidati ci sono politici che hanno messo in ginocchio la città. Gente che promette di ridurre le tasse senza sapere cosa dice. Servirà sacrificio e volontà per marcare un confine tra i vecchi amministratori e chi intende cambiare quel modello che ha immerso Battipaglia nella palude dove si trova».

Ne ha per tutti Ciotti: «veniamo da uno scioglimento per infiltrazioni camorristiche, forse il tempo potrà lenire quel dolore, noi vogliamo metterci alle spalle il lutto, ma nulla potrà cancellare gli atti prodotti. Niente di personale con chi ha amministrato, noi valutiamo gli atti. Ed è difficile per noi fare un cammino insieme a chi ha contribuito allo scempio». Ciotti fa nomi e cognomi: «Lanaro ha vinto le primarie con gli ex fedelissimi del sindaco Santomauro e con i voti del centrodestra, in particolare di Motta, su cui sono andati molti esponenti del Pd. Le primarie potevano andare diversamente, ma all’ultimo momento il segretario provinciale del Pd, Landolfi, si è inventato la candidatura di Nicola Oddati per spaccare il partito».

Sulla sua candidatura, Ciotti ammette che «ci stanno dicendo di tutto, che non prenderemo neanche un consigliere, che abbiamo la presunzione di vincere. Ma noi siamo l’unica offerta politica che non prevede vecchi amministratori. I nostri candidati consiglieri saranno persone oneste». Non manca la risposta a Landolfi, che aveva invitato Ciotti a rientrare nella coalizione di centrosinistra «per vincere insieme e cambiare Battipaglia»: «io rappresento quel Pd che ritiene di dover essere distante dalle espressioni del Pd che sono altrove – afferma Ciotti – la migliore cosa per chi è del Pd è stare con noi che vogliamo davvero cambiare la città senza immischiarci con espressioni diverse dall’area politica del Pd».

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