Cronaca

Battipaglia, il Comune rischia il dissesto per il cimitero: arrivano le ingiunzioni

BATTIPAGLIA. Cinque milioni di euro: è questa la cifra che il Comune di Battipaglia potrebbe essere costretto a rimborsare ai concessionari di loculi e cappelle nell’ala del nuovo cimitero (non ancora completato). I primi decreti ingiuntivi, firmati dal giudice del Tribunale di Salerno Emma Conforti, sono già stati notificati, altri potrebbero presto arrivare a Palazzo di Città.

Come riporta La Città, il Tribunale, almeno per ora, ha dato ragione a dieci cittadini che dal 2011 chiedono all’ente il rimborso dei soldi versati al Comune di Battipaglia per la concessione dei loculi. In pratica, la differenza tra il costo previsto per l’opera (13 milioni di euro), che era stato suddiviso proprio tra i concessionari di tombe e loculi, ed il costo reale a seguito della gara d’appalto.

La cifra calcolata dal Comune (e versata dai concessionari) per le concessioni non aveva tenuto conto del ribasso del 35% di aggiudicazione dei lavori, nel 2011, durante il governo cittadino di Giovanni Santomauro.

La vicenda del cimitero di Battipaglia

L’intera vicenda ha inizio nel 2010, con Santomauro sindaco di Battipaglia. Il primo cittadino annunciò l’opera, per una spesa complessiva di 13 milioni di euro. Sulla base di tale costo, furono determinate le tariffe per edicole, loculi e lotti. Centinaia le domande giunte al Comune, che determinarono le concessioni.

Nel 2011 fu indetta la gara, e l’ Ati composta da Tecnobuilding srl e da Vivai Piante Vincenzo Sica si aggiudicò l’appalto, proponendo un ribasso del 35%. Il costo complessivo dell’opera, dunque, arrivò ad otto milioni. Cinque milioni di euro in meno, ossia i soldi che l’ente ha incassato in più rispetto al costo reale per l’ampliamento del cimitero.

L’inizio dei lavori del cimitero di Battipaglia

Nel gennaio del 2012, l’allora sindaco Santomauro, con tanto di elmetto giallo, diede il via ai lavori. L’opera avrebbe dovuto vedere la conclusione nel 2013. Nella primavera del 2014 era pronto solo il lotto A, ossia le opere di urbanizzazione. Solo a luglio del 2014, la commissione straordinaria composta da Gerlando IorioAda Ferrara e Carlo Picone, deliberò la ripartizione del secondo lotto – il più costoso – in due sub-lotti. E non si sa quanto tempo si dovrà ancora aspettare per la conclusione dei lavori. Al momento, il ritardo è di cinque anni rispetto ai tempi previsti. Ed i concessionari dei lotti del nuovo cimitero aspettano ancora la consegna dei loculi.

Dal 2011, i cittadini che hanno pagato, parzialmente o totalmente, i costi per le concessioni chiedono certezze sui tempi di conclusione dell’opera e sulla restituzione dei soldi versati in più. Alcuni di loro, determinati ad arrivare fino in fondo, si sono rivolti a legali per far valere i propri diritti. Fino a giungere ai primi dieci decreti di ingiunzione, notificati pochi giorni fa al Comune di Battipaglia. Ne arriveranno degli altri. E la Procura della Repubblica ha un fascicolo aperto che potrebbe condurre a nuovi risvolti.

Il ruolo della sindaca Cecilia Francese

La sindaca, che ha ereditato la vicenda del cimitero dal passato, ma non ha modificato il lento procedere delle cose dalla sua elezione, può percorrere due strade: pagare le cifre previste dai decreti di ingiunzione oppure proporre ricorso. Nel primo caso, il Comune si troverà ad affrontare nuovi guai finanziari. Nel secondo caso, tale problema potrebbe essere solo rinviato. E costituire l’ennesima eredità per i posteri.

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