Cronaca

Battipaglia, dieci anni per eliminare la recinzione abusiva a via D’Annunzio. L’incubo dei residenti è finito

BATTIPAGLIA. Si conclude dopo oltre dieci anni la vicenda urbanistica di via D’Annunzio, a Battipaglia. Un decennio di denunce, proteste, disagi ed esposti. La vicenda ha inizio durante nel 2009, durante uno dei tanti commissariamenti vissuti dal Comune di Battipaglia. All’epoca, il dirigente del settore tecnico era l’ingegnere Oliva, mentre responsabile del procedimento il geometra Imparato.


recinzione abusiva a via D'Annunzio Battipaglia


La recinzione abusiva a via D’Annunzio: l’inizio dei lavori

Il condominio di Via D’Annunzio 18, con la presentazione di una semplice dichiarazione d’inizio attività (Dia) e grazie all’inerzia degli uffici comunali, riuscì, con la scadenza dei termini di istruttoria d’ufficio e il conseguente ” silenzio assenso“, a costruire una recinzione su suolo destinato da anni ad “uso pubblico” con l’articolo 28 del regolamento edilizio. Di fatto, sottraendo circa 1.300 metri quadrati di area destinata a parcheggio e verde di quartiere che il costruttore (la Multimobili di Iannece A.) negli anni ’90 aveva ceduto al Comune di Battipaglia.


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Gli esposti

Nonostante le denunce e gli esposti della proprietaria dei locali commerciali di piano terra, Cosimina Marzullo, rappresentata dall’avvocato Bambino, che si vide lesa la proprietà in quanto questa rimaneva chiusa all interno dell’area oggetto di abuso, e nonostante le diffide di altri cittadini entro i 30 giorni dalla presentazione della Dia, si riuscì a costruire l’opera.

 

Il contenzioso

Ne scaturì un contenzioso al Tribunale di Salerno, promosso dalla proprietaria dei locali commerciali (Marzullo). La diatriba si è protratta per tre gradi di giudizio e svariati ricorsi al Tar, con la conclusiva e definitiva vittoria della proprietà dei locali di piano terra. Il manufatto fu definito abusivo, in quanto costruito su suolo di pubblico uso e, come tale, considerato al pari del demanio.


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La sentenza definitiva ed il rimbalzo delle competenze

Dal momento della sentenza definitiva, cominciò il gioco del rimbalzo di competenze degli uffici comunali per la obbligatoria messa in esecuzione delle sentenze, con la demolizione ed il ripristino dello stato dei luoghi. Dalla sentenza definitiva di Cassazione del 2014, trasmessa prontamente all’ente dalla parte venditrice, si arriva nel 2017 per l’annullamento della Dia e, dopo l’affidamento della pratica al Demanio e al suo dirigente Apo Ruggiero, finalmente all’ordinanza di demolizione a cui il condominio non ha ottemperato con conseguente ordinanza in danno e l’affidamento alla Demoter.


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Che, nel mese di gennaio 2018 ha firmato il definitivo contratto d’appalto per procedere ai lavori, che si svolgeranno tra il 14 e il 20 gennaio 2019.

Aperto il cantiere per l’abbattimento

Il responsabile del procedimento Francesco Greco, la mattina di ieri, 14 gennaio, ha aperto il cantiere con la ditta per ottemperare, creando un precedente assimilabile a svariate situazioni sul territorio comunale, a quanto statuito dal Tribunale di Salerno già nel 2008 con la sentenza della Corte d’Appello.


 

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