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Battipaglia, elezioni: Lanaro contro tutti, lettera aperta ai giornali

BATTIPAGLIA. La vicenda che vede il candidato sindaco del centro sinistra, Enrico Lanaro, al centro di polemiche per una sua candidatura nel 2002 come consigliere per AN, continua a caratterizzarsi di interessanti risvolti. Con una lettera aperta ai giornali, Enrico Lanaro ha cercato di chiarire la sua posizione in merito. Si legge:

«Tre giorni di polemiche sprecati sui quotidiani a cercare di fare luce su un momento per nulla oscuro e quanto mai insignificante della mia vita, ma che incredibilmente diventa un caso, a dispetto dei numerosi casi che in questa città meriterebbero a ragion veduta più agguerrite analisi. La politica a mio giudizio si fa con le azioni. E in un paese di trasformisti, credo di essere l’unico al momento a non aver tradito nessuno, perché a nessuno sono mai appartenuto. A trent’anni mi sono interessato ad An. E allora? Oggi sono leader di una lista civica, sostenuto da una coalizione di centro sinistra. Se sono disonesto io per questo, gli altri dovrebbero ritirarsi immediatamente per le acrobazie politiche compiute in una manciata di anni.

Chiedo a chi rappresenta la politica: è questa l’unica arma che avete per trarre consenso? Denigrando me per quello che voi stessi fate? Io non ho mai nascosto di essermi interessato alla politica da ragazzo, ma la verità è che non ho militato né nelle file di An né altrove, tant’è vero che ho dedicato la mia vita alla mia famiglia e alla mia professione.

Dopo gli articoli di questi giorni, che ho ritenuto costruzioni inconsistenti e strumentali al fine di creare una faida tra i candidati, e dopo gli attacchi che stupidamente questi ultimi non si sono fatti sfuggire, non solo mi propongo ancora di più con forza come l’unico sindaco possibile per Battipaglia, ma aggiungo: con che coraggio si espongono Nicola Oddati e Piero Ciotti, visto che non solo sono la “causa” delle primarie (perché il centro sinistra e il Pd non erano uniti sui loro nomi), non solo hanno perso le primarie come candidati, non solo hanno spaccato subito dopo la coalizione, ma in ultimo e credo la cosa più importante, sono politici che hanno lavorato al netto del fattore umano: non sono stati cioè uomini di parola, coerenti e affidabili; si sono offerti all’opinione pubblica come paladini dell’onestà, ma non hanno mantenuto la parola data garantendo reciproco sostegno a me che ho vinto. Hanno speculato sul fatto che le primarie fossero state irregolari, eppure non hanno fatto alcun ricorso.

A Ciotti, l’uomo fuggito via col pallone subito dopo la partita, chiedo: come ritiene di essere esponente del centro sinistra senza rispettarne le regole? Ed uno che non rispetta le regole, come pretende di essere di esempio ad altri, i cittadini che dovrebbero votarlo come sindaco? Ciotti fa parte con la sua esperienza sindacale del meccanismo che ha gestito il territorio in tutti questi anni. Se la parola d’ordine è rigenerazione non credo di dover aggiungere altro in proposito.

A Nicola Oddati vorrei dire: non solo a sua volta non si adegua alle decisioni che il suo partito ha già preso da tempo, ma parla proprio lui con i suoi discutibili trascorsi da amministratore pubblico, di cui le cronache hanno riempito pagine e pagine di giornali ancora rintracciabili su internet?

Sono rimasto in silenzio fino ad ora, nonostante tutti gli attacchi ricevuti, dalle primarie ad oggi, perché questa mentalità fatta di cattiveria e di scarsa progettualità, mi è estranea. E’ molto facile gettare valanghe di fango su chiunque. Non credevo di dover giocare questa partita.»

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