Cronaca

Battipaglia, incendio Nappi Sud, Petrone: «un altro disastro ambientale»

BATTIPAGLIA. In merito all’incendio che ha interessato, la scorsa notte, un capannone dell’azienda Nappi Sud di Battipaglia, è intervenuto Cucco Petrone, ex consigliere regionale. L’evento ha profondamente scosso la comunità battipagliese.

Incendio a Battipaglia, le parole di Petrone

Ecco le parole di Petrone, pubblicate su Facebook: “Francamente adesso basta. Basta. Un altro disastro ambientale.

L’incendio della Nappi sud è davvero l’ultima goccia di una catastrofe ampiamente annunciata.
Stanotte altre decine di migliaia di metri cubi di fumi tossici e nocivi ci hanno avvelenato.
Hanno avvelenato le nostre case, la nostra terra, i nostri prodotti agricoli, i nostri allevamenti.
Ma adesso, davvero, basta.

Chi ha la responsabilità della cosa pubblica ha il DOVERE di capire che questa città non può sopportare 19 impianti di trattamento dei rifiuti, con i pericoli che ne conseguono.

Il sindaco ci difenda e ci tuteli, senza paure e senza esitazioni, trovi la forza per confrontarsi con i livelli regionali e nazionali ponendo il problema di una città che non può e non DEVE sopportare il peso di scelte scellerate che ci hanno trasformato nel polo industriale del rifiuto.

L’assessore regionale Bonavitacola adesso, ADESSO, venga qui e sconti gli insulti che ci fece dicendoci che non capivamo la differenza fra un impianto di trattamento e una centrale nucleare.

Venga qui e gli spiegheremo la differenza fra vivere in una regione governata da gente capace e una regione governata da cialtroni e chiacchieroni. Venga qui e ci spieghi cosa intende fare l’assessorato all’ambiente per difenderci e garantire la nostra vita e la nostra salute.

I parlamentari del collegio, espressione del nuovo governo, portino qui, QUI, il neo Ministro all’ambiente che venga ad aprire il “dossier Battipaglia”.

Ci dica cosa intende fare per una città che non può più, NON PUO’ E NON DEVE SOPPORTARE 19 impianti.

Vogliamo una valutazione del rischio COMPLESSIVO, basta con i permessini e le eccezioni, basta con i controlli più o meno “affettuosi” e rassicuranti dell’ARPAC.

Vogliamo, PRETENDIAMO un tavolo entro POCHI GIORNI, fra Comune, Assessorato regionale e Ministero.

Aperto alla presenza e alla partecipazione dei cittadini”.

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