Politica

Battipaglia, incompatibilità: fuoco di fila su Falcone

BATTIPAGLIA. L’opposizione è pronta a dare battaglia sulla presunta incompatibilità del presidente del consiglio Franco Falcone. Dopo le dichiarazioni dell’ex candidato sindaco Gerardo Motta, che chiederà ufficialmente di «verificare l’incompatibilità di Falcone», sono giunti gli attacchi anche degli altri consiglieri d’opposizione. «Se Falcone è incompatibile, deve assolutamente dimettersi, senza neppure attendere che qualcuno sollevi il problema in Consiglio – commenta Alessio Cairone, capogruppo della lista civica Battipaglia Libera – in politica ho sempre preteso il rispetto della legalità e stavolta farò lo stesso».

Sulla stessa linea Renato Vicinanza, primo degli eletti alle scorse amministrative e capogruppo della civica Motta Sindaco: «Non entro nel merito della vicenda perché non la conosco e rispetto chi è cultore della materia giuridica a Palazzo di Città. Per tale ragione sono in fervente attesa di conoscere i pareri sulla questione da parte della segretaria generale Brunella Asfaldo e del dirigente del settore avvocatura Giuseppe Lullo. Dovranno essere loro a chiarirci la situazione».

Si esprime sull’argomento Egidio Mirra, capogruppo del Pd: «Se Franco Falcone ha una lite pendente è incompatibile, la giurisprudenza è chiara a tutti i livelli su casi del genere. So che sta pagando a rate il debito che ha con il Comune, ma se non ha rinunciato al giudizio esistono assolutamente i presupposti per l’incompatibilità. Io davo per scontato il fatto che avesse rinunciato al contenzioso, ma evidentemente non è così. Dopo aver perso il primo grado di giudizio, lo scorso anno, Falcone aveva deciso di pagare il debito a rate, pur presentando ricorso in appello. E se non ha rinunciato a tale ricorso, allora non c’è discrezionalità che tenga. L’incompatibilità varrebbe per qualsiasi consigliere, figuriamoci per il presidente del consiglio comunale…».

Falcone aveva presentato opposizione alla sentenza della prima sezione civile del Tribunale di Salerno che rigettò il suo ricorso all’ingiunzione di pagamento emessa dall’ente in merito alle indennità di funzione percepite dal 2003 al 2005. Nonostante abbia chiesto ed ottenuto dal settore avvocatura una rateizzazione dell’importo – 14.699 euro – Falcone aveva deciso di presentare appello. Pur continuando a pagare le rate.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio