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Battipaglia, la Lega del Cane lancia un ultimatum all'Amministrazione

BATTIPAGLIA. La Lega del Cane lancia un ultimatum all’Amministrazione. Nei prossimi giorni sarà recapitata una lettera aperta alla sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese. Ma andiamo per ordine:

L’ANTEFATTO

Era il 2014 quando a Torre del Greco si scatenò una rissa tra i titolari del canile Green Park ed i titolari del canile La Sfinge di Brusciano giunti a Torre per prelevare dei cani in custodia. Nel corso della lite, anche una giornalista che stava riprendendo le immagini di presunti maltrattamenti subiti dagli animali, rimase coinvolta. Sul posto intervennero i carabinieri della locale stazione che sedarono la rissa identificando i responsabili. I militari, una volta acquisite le immagini della giornalista, cercarono di ricostruire il fatto. Cinque persone, risposero di quanto accaduto dinanzi ad un magistrato. (Fonte: Metropolis).

IL LEGAME TRA BATTIPAGLIA ED IL CANILE DI TORRE

Il Comune di Battipaglia stipula una convenzione (200mila euro) con il canile di Torre del Greco già prima del commissariamento, dunque con l’Amministrazione Santomauro. Durante il commissariamento, questa convenzione scade nel marzo 2016. Prima della scadenza c’è stato qualche tentativo di censimento e di sopralluogo: tutti falliti. Nel frattempo i commissari assegnano uno spazio dietro la scuola De Amicis alla Lega Nazionale del Cane, poiché come portatori di interessi diffusi hanno la possibilità di agire direttamente con l’Ente. Il presidente della Lega del Cane, Alfredo Riccio ha precisato che «questo spazio ci è stato assegnato quasi per scrollarsi di dosso ogni responsabilità, ci siamo dovuti far carico del mantenimento, della vaccinazione, dei microchip di tutti i cuccioli, spendendo oltre duemila euro di tasca nostra per non portarli al canile. In seguito abbiamo dovuto cercare di darli in adozione e fare pre-affidi in tutta Italia, poi farli partire con le staffette. Io, come Presidente, non venivo interpellato. Non usufruivo della struttura, mi ritrovavo direttamente i cani dinanzi alla struttura. Nel frattempo, si continuava a pagare la convenzione al canile di Torre». Inoltre, l’avvocato Paola Contursi ha fatto presente che «la Lega del Cane ha fatto diversi controlli autonomi sul posto, constatando addirittura che diversi cani di un paio d’anni avevano impiantati microchip vecchi, di cani già deceduti. Questo accadeva per non perdere la diaria (la somma corrisposta di indennità). Come se risultassero ancora vivi». Ecco spiegato il problema del censimento: bisognava sapere quanti cani fossero entrati nel canile, quanti fossero ancora vivi, e quanti e come fossero deceduti.

LA RESPONSABILITÀ DELL’AMMINISTRAZIONE FRANCESE

La convenzione scaduta nel marzo 2016, viene rinnovata dall’Amministrazione Francese nonostante i precedenti ben noti e gli esposti della Lega del Cane. In merito, l’avvocato Paola Contursi ha precisato che «in campagna elettorale il tema degli animali è stato cavalcato più volte. È stata fatta questa sorta di tutela degli animali. Inizialmente i volontari che operavano dietro la De Amicis, vengono cacciati via. A quel punto intervengo con una richiesta ufficiale, diffidando il Comune dal liberare quello spazio, ottenendo provvisoriamente un’autorizzazione a rimanere lì, prima di regolarizzare la posizione dei cani randagi e della Lega. Sia chiaro, quando accade tutto questo il Comune non ha ancora rinnovato la convenzione con il canile. Veniamo convocati dal vicesindaco Ugo Tozzi, e in quell’incontro si prendono impegni seri: il sopralluogo ed il censimento al canile; di affidare un immobile confiscato alla Lega al fine di poter garantire stallo, sterilizzazione e quant’altro; ed infine ricercare un canile che potesse avere degli standard qualitativi adatti dove poter collocare questi cani». A tal proposito, è doveroso precisare che la ricerca di un canile diverso da quello di Torre del Greco è legittima per più motivi: stando alla legge finanziaria del 2008, un canile deve rimanere aperto tre volte a settimana, differentemente da quanto accade nel comune napoletano dove il canile è aperto solamente il mercoledì mattina. Una situazione che non agevola l’adozione poiché il mercoledì mattina è un giorno di impegni lavorativi e scolastici. Ostacolando le adozioni, il Comune continua a pagare per quei cani. Se un’associazione, invece, si occupasse delle adozioni, favorendole, le casse dell’Ente e quindi della collettività, risparmierebbero. È altrettanto doveroso sottolineare una negligenza da parte dell’Amministrazione che ha stipulato una convenzione con un canile nonostante quello stesso canile agirebbe ‘contra legem’. «In seguito all’incontro col dottor Tozzi – spiega il legale Paola Contursi – c’è chi mi ha detto che è un problema del sindaco, chi del vice-sindaco, chi addirittura dei tecnici. In ogni caso, faccio una richiesta di sopralluogo il 20 settembre (il giorno dopo l’incontro) e faccio un ulteriore richiesta di censimento il 29 settembre. Infine, faccio una richiesta di accesso agli atti perché voglio avere copia della convenzione. Sì, perché intanto, controllando l’albo pretorio, mi accorgo del rinnovo della convenzione stipulato in sordina, nonostante avessimo fatto notare dei problemi, del censimento da fare. Se una Lega Nazionale di difesa del Cane, ti fa presente questi problemi, non puoi rinnovare autonomamente la convenzione senza nemmeno interpellarla. Sei tenuto a fare un controllo. Anche con l’ASL o con qualsiasi altro organo di competenza».

LA RISPOSTA DEL COMUNE

Il Comune, dopo circa tre settimane, precisamente il 13 ottobre risponde alla Lega del Cane. «In riferimento alle Sue note, in oggetto riportate, si comunica che presso l’Ufficio Tecnico, Settore Ambiente, potrà visionare ogni e qualsiasi atto a lei utile nei giorni di Lunedì e Giovedì dalle 8.30 alle 12 e delle 15.30 alle 18. In qualità di rappresentante della L.N.D.C. (Lega Nazionale per la Difesa del Cane) soggetto portatore di interessi diffusi, potrà eventualmente estrarne copia così come previsto all’art. 6 del D.Lgs 97/2016. Per quanto attiene al sopralluogo da effettuarsi presso il canile si specifica che l’accesso è consentito sempre nei giorni di visita e di apertura al pubblico della struttura, ovvero il Mercoledì di ogni settimana». L’avvocato Paola Contursi, però, chiosa: «L’apertura al pubblico non interessa noi. Noi non siamo pubblico. In qualità di Lega Nazionale del Cane noi possiamo andare qualsiasi giorni a verificare le condizioni igienico-sanitarie, lo stato di salute dei cani, i microchip ecc.; tra l’altro è contro legge essere aperto una volta a settimana». «Durante l’ultimo sopralluogo – spiega Alfredo Riccio – siccome pioveva, l’ASL non verificò tutti i chip, ci fecero solamente guardare i cani, ed inoltre se l’asl mette a verbale che le condizioni igieniche sono sufficienti, compromettendosi, mi domando, cosa avrà voluto realmente dire?!».

CONCLUSIONI

È opportuno sottolineare che nei termini di decadenza del contratto con il canile non c’è nessun punto che faccia riferimento al maltrattamento degli animali o agli standard qualitativi del canile. Inoltre i volontari della Lega non hanno un ritorno economico, sono – appunto – dei volontari. Ed il Comune, affidandoli a loro, risparmierebbe circa 180mila euro considerando anche che il canile di Torre del Greco è fuori provincia. Nei dintorni, basti pensare ad Eboli, ci sarebbe la possibilità di sistemare diversi animali. La risposta del Comune sembra dire “arrangiatevi ed andate nel giorno di apertura al pubblico”. La Lega del Cane, rappresentata dal legale Paola Contursi, ha lanciato un “ultimatum” all’Amministrazione: «non è nostra intenzione ostacolare quest’amministrazione, né portare avanti battaglie ad personam. Abbiamo a cuore la questione dei cani, e vogliamo delle risposte e delle azioni concrete da parte del Comune. Invieremo una lettera aperta direttamente alla sindaca. Dopodiché ci rivolgeremo alla Procura».

Questo cane è così magro che fatica a tenersi in piedi
Questo cane è così magro che fatica a tenersi in piedi
Questo cane ha la rogna e sta in un box con altri cani.
Questo cane ha la rogna e sta in un box con altri cani.
I box sono all'aperto e quando piove c'è il rischio che si allaghino.
I box sono all’aperto e quando piove c’è il rischio che si allaghino.

 

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