Lo stadio “Pastena” cade a pezzi. Nonostante gli interventi di manutenzione straordinaria dello scorso settembre, costati circa 50mila euro, l’impianto sportivo di viale Barassi appare in condizioni catastrofiche. Poche settimane fa, il Comune ha dichiarato inagibile la sala stampa e l’intero piano superiore dell’edificio retrostante la tribuna centrale. Così come è inagibile il settore ospiti. I lavori di settembre hanno interessato solo i bagni degli spogliatoi, il tunnel sotterraneo di accesso al campo di gioco, gli impianti idrici ed elettrici. Tutto il resto è un cumulo di intonaci cadenti, bagni inagibili, stanze e corridoi che sono ormai un ricettacolo di rifiuti. E in vari locali, ormai abbandonati, ci sono indizi che fanno pensare alla presenza di nomadi o senzatetto nelle ore notturne.
Fino a pochi anni fa, la struttura ospitava gli uffici comunali delle politiche sociali. Nel corso della gestione sindacale di Giovanni Santomauro, l’intero settore fu trasferito al municipio ed una parte della struttura fu ceduta all’azienda municipalizzata Alba Ecologia, in modo da ridurre il debito dell’ente nei confronti della partecipata. Da allora, l’edificio è stato completamente abbandonato a se stesso.
Sulla parete esterna continuano a cadere pezzi di intonaco, con gravi pericoli per chi transita nei pressi dello stadio e per gli operatori del mercato del giovedì. Il Comune ha ordinato agli operai di Alba di mettere in sicurezza le aree da cui è crollato l’intonaco, ma per risolvere la situazione servirebbe ben più di qualche rattoppo straordinario.
All’interno dei cinque piani dello stadio “Pastena” la situazione è drammatica. Tra corridoi e stanze ormai abbandonate si trova di tutto. Sedie distrutte e scrivanie che probabilmente risalgono alla presenza degli uffici comunali all’interno della struttura, mobili rotti, resti di cartoni, bevande, detersivi, stufe, computer, stampanti ed altre attrezzature elettriche ed informatiche. Qualche ladro ha visitato la struttura, rubando il possibile (persino le lampadine, di cui restano solo i fili elettrici sospesi dal soffitto): termosifoni, estintori, lampade e quadri elettrici. In diversi punti sono state divelte le porte e nella maggior parte delle stanze pure controsoffitti e mobili realizzati su misura e fissati alle pareti.
Della presenza degli uffici comunali sono rimasti non solo circolari, documenti e indicazioni dei settori appesi alle pareti ormai ammuffite, ma anche interi archivi comunali stipati tra armadi in ferro (forzati ed aperti), mensole e soppalchi. Chiunque può avere accesso a documenti che riguardano gestioni amministrative passate, concorsi, bandi pubblici che risalgono anche a quindici anni fa. Ma ci sono pure atti, facilmente consultabili da chiunque, che riguardano il settore delle politiche sociali: contributi a famiglie indigenti, richieste di aiuto o sostegno economico presentate al Comune, particolari istanze che l’ente avrebbe dovuto conservare con un minimo di rispetto per la privacy.
In tale quadro di estremo degrado c’è una cornice fatta di ragnatele, mozziconi di sigarette, rifiuti, polvere, fili elettrici scoperti, intonaci cadenti e muffa alle pareti.
La situazione non può essere estranea alle conoscenze di un’amministrazione comunale che, sin dal suo insediamento, ha deciso di porre particolare attenzione proprio alle strutture sportive, come lo stadio “Pastena”. Ma l’incuria amministrativa che è alla base dell’abbandono e del deterioramento della struttura ha chiaramente radici antiche. Nei primi mesi del 2009, l’allora commissario prefettizio Alfonso Noce chiese una pulizia completa dei locali all’interno dello stadio “Pastena” ed il trasferimento degli archivi comunali presso il municipio. Fu accontentato solo parzialmente, giacché la struttura cade a pezzi e i documenti sono ancora al suo interno.
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