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Battipaglia, nuovo piano urbanistico: si riparte

BATTIPAGLIA. L’amministrazione comunale sta lavorando al piano urbanistico. L’intenzione della sindaca Cecilia Francese è di portare il nuovo Puc all’attenzione del consiglio entro il mese di giugno del prossimo anno. Nessun esperto esterno o grande firma per il Puc griffato Francese, ma esclusivamente il lavoro di dipendenti comunali selezionati per far parte della squadra urbanistica che redigerà il piano. E soprattutto, la sindaca riprenderà il progetto del piano urbanistico dall’inizio, non avendo alcuna intenzione di utilizzare le linee guida approvate lo scorso aprile dalla commissione straordinaria, costate circa 72mila euro di soldi pubblici solo per le consulenze dell’architetto Massimo Alvisi e dell’avvocato Christian Iaione.

Negli anni precedenti, il sindaco Giovanni Santomauro – sempre con l’obiettivo di arrivare a un Puc mai adottato, finito tra le pagine dello scioglimento del consiglio per infiltrazioni camorristiche e infine revocato dalla triade commissariale – aveva speso decine di migliaia di euro tra consulenze, incarichi e studi progettuali. Adesso per la quarta volta nell’ultimo ventennio, un’amministrazione comunale proverà ad arrivare all’approvazione di un Puc su cui finora sono inciampati diversi sindaci. Il primo tentativo risale al 1973, anno in cui è entrato in vigore il piano regolatore, e fu fatto dal sindaco Fernando Zara fino alla fine degli anni’90. Arrivò all’approvazione delle linee guida, ma non alla stesura del piano. In tempi molto più recenti, nel 2012, ci ha provato invece il sindaco Santomauro. Quel Puc era quasi giunto all’approvazione definitiva, ma il terremoto giudiziario del maggio 2013 azzerò il governo cittadino e tutti i suoi progetti, Puc compreso.

Nell’ultimo biennio, la commissione straordinaria ha coinvolto Alvisi e Iaione, le associazioni e i comitati locali per arrivare all’approvazione delle linee guida del piano urbanistico. Con l’elezione a sindaca di Francese, anche quel documento è però finito negli archivi comunali. «Il Puc di Battipaglia sarà uno strumento teso alla riqualificazione, alla ecosostenibilità e alla funzionalità di una città che deve diventare più bella e più vivibile – ha fatto sapere Cecilia Francese nel corso di una riunione di consiglio comunale – non abbiamo bisogno di aggredire ulteriore suolo, sottraendolo a quel volano motore dell’economia locale che è l’agricoltura. Noi abbiamo bisogno di riqualificare l’esistente, di rendere più vivibili i quartieri, ad esempio pensando a forme di aggregazione e a servizi da portarvi. In questa logica che non è più rinviabile, diventa fondamentale la riscrittura del piano del traffico. Battipaglia non può ridursi a un grande ingorgo stradale.

Occorre partire subito, prevedendo parcheggi e forme di razionalizzazione della viabilità. Parlare di una città più bella e più vivibile significa anche questo. Troveremo il modo per il coinvolgimento dei privati in questi discorsi». Battipaglia ha un piano regolatore datato 1973, ormai superato dal Ptcp, il Piano territoriale di coordinamento provinciale che invece fu approvato nel 2012 dalla Provincia di Salerno.

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