Politica

Battipaglia, Rifondazione Comunista: «solidarietà alla comunità islamica»

BATTIPAGLIA. Il partito della Rifondazione Comunista di Battipaglia esprime solidarietà alla comunità islamica in merito alle accuse rivolte ad Eugenio Sharif Mastrovito, portavoce dell’associazione Fratellanza Musulmana, da parte di un esponente dei Giovani Democratici.

«Nella società odierna non è facile per chi non appartiene all’egemonia culturale dominante sfuggire alla cultura del sospetto alimentata dall’ignoranza e dall’arroganza: è quanto capitato a Eugenio Sharif Mastrovito, portavoce dell’associazione Fratellanza Musulmana, accusato da un esponente della Giovanile del Partito Democratico (Giovani Democratici) di essere “forse” compare dei terroristi in una discussione sul web in cui pacificamente si criticavano le politiche renziane.

Il Circolo A. Gramsci di Battipaglia, da sempre impegnato contro ogni tipo di discriminazione razziale o culturale, esprime la massima solidarietà e vicinanza alla comunità musulmana cittadina. Le politiche portate avanti dal governo Renzi stanno diventando sempre più indifendibili in un civile e democratico dibattito e quindi per essere portate avanti ad ogni costo, a causa delle richieste stringenti dei mercati e dell’economia capitalistica in senso lato, necessitano di essere pressoché imposte in blocco con un modo di fare arrogante e aggressivo, mascherato da un velo di perbenismo liberale. E questo modo di fare emerge nel caso sopra descritto.

I Giovani Comunisti, la cui cultura politica è ben diversa, sono consapevoli che la malsana politica può benissimo insinuarsi tra le regole della democrazia o del vivere civile e che perciò va puntualmente demistificata e combattuta. Ragion per cui oltre ad esprimere la massima solidarietà e vicinanza a tutta la comunità musulmana locale, invitano i giovani interessati all’attivismo sociale e politico a non indirizzarsi verso il grigiore politico del Partito Democratico, ma a coltivare un puro e sano idealismo presso la nostra sezione in via Gramsci 17, perché un approccio radicalmente diverso da quello che ci viene universalmente imposto dalla società stessa per la comprensione di questa e dei suoi problemi è spesso il modo migliore di essere cittadini critici e tesi verso il progresso umano dei singoli e della collettività».

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