Cronaca

Battipaglia, segregata in casa e stuprata per 4 anni: riesce a scappare e denuncia il marito

Per quattro anni è stata segregata in casa, picchiata, torturata, insultata ed abusata dal marito. Alla fine è riuscita a fuggire e si è rivolta all’autorità giudiziaria che, dopo aver raccolto la testimonianza della giovane donna in un incidente probatorio, nel giro di un paio d’ore ha disposto l’arresto dell’uomo per sequestro di persona, lesioni, violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia.

Torturata e stuprata per 4 anni

È accaduto a Battipaglia dove un 37enne pakistano è stato arrestato dagli agenti del locale commissariato (agli ordini del vicequestore Lorena Cicciotti) direttamente sul luogo di lavoro e trasferito in carcere mentre la giovane moglie ha trovato ospitalità in una casa protetta del nord Italia.

Il calvario

La triste storia è iniziata nel 2015 quando A.A., appena 18enne, è costretta a sposare un uomo più grande di lei (all’epoca lui aveva 33 anni ma aveva mentito alla futura sposa sull’età), impostole dalla famiglia. Per un anno i due vivono in Pakistan, a casa di lui, insieme ai genitori ed altri familiari: qui A.A. viene continuamente picchiata ed è oggetto di insulti (dopo aver perso il bambino a causa delle botte ricevute) non solo dal marito ma anche dai familiari di quest’ultimo.

Un paio di anni fa, l’uomo decide di trasferirsi in Italia dove aveva trovato lavoro come agricoltore a Battipaglia. I due coniugi prendono casa nel centro della Piana del Sele, ma per la giovane donna l’inferno continua: il marito la priva del telefono e delle chiavi di casa e la tiene segregata quando esce per recarsi a lavoro. Al ritorno, quando non trova le faccende di casa svolte a dovere, oltre a picchiarla, le provoca bruciature con l’olio bollente. A.A. viene anche costretta ad ingerire tranquillanti in modo da inibire ogni reazione quando viene legata al letto ed abusata sessualmente. Il racconto che la giovane donna, oggi 22enne, ha fatto al magistrato Ivana Niglio del Tribunale di Salerno è stato raccapricciante tanto che lo stesso pm al termine dell’incidente probatorio ha chiesto ed ottenuto dal gip Piero Indinnimeo la custodia in carcere per il pakistano A.F.

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