Cronaca

Battipaglia, sentenza Corte di Appello: Campione e Anzalone incandidabili

BATTIPAGLIAMarco Campione e Salvatore Anzalone sono incandidabili e tra i responsabili dello scioglimento del consiglio comunale di Battipaglia per infiltrazioni camorristiche. La Corte d’Appello di Salerno, con sentenze emesse il 22 ed il 28 giugno, su ricorso del procuratore aggiunto Antonio Centore, ha ribaltato la pronuncia di primo grado del Tribunale dello scorso 14 marzo, su cui la procura e l’Avvocatura di Stato avevano presentato ricorso.

Secondo i giudici d’Appello, Marco Campione ha consentito al padre Antonio, legato alla criminalità organizzata, di condizionare l’attività della pubblica amministrazione, piegandola ai propri esclusivi e personali interessi, anche di natura delittuosa. Compromettendo il buon andamento e l’imparzialità che dovrebbe caratterizzare l’operato di un ente pubblico. Sono emersi elementi univoci e rilevanti della responsabilità di Marco Campione nello scioglimento del consiglio comunale. Il quale ha svolto sostanzialmente il ruolo di prestanome per conto del padre come dai dati emersi nel corso delle indagini penali su Antonio Campione per i reati di riciclaggio, concorso esterno in associazione mafiosa, tentata estorsione e usura, alcuni dei quali definiti con condanne o attualmente pendenti dinanzi al Tribunale.

Il “prestanome” del padre

Una veste da prestanome indossata da Marco Campione che, secondo la Corte d’Appello, risulta ancora più allarmante se si considera che è stata definitivamente disposta l’assegnazione al Comune di Battipaglia di numerosi beni confiscati al padre. Il che rende ancora più evidente il pericolo di commistione tra le finalità che dovrebbero essere perseguire dal Comune e quelle che caratterizzerebbero, invece, l’operato di un amministratore pubblico che di tali beni è stato privato. La Corte d’Appello, inoltre, ha ricordato una serie di ulteriori elementi da cui è emersa una gestione personalistica da parte dell’ex consigliere comunale Marco Campione delle funzioni di delegato alla Polizia municipale ricoperte nel corso del suo mandato.

Un ruolo che, in almeno due occasioni, Marco Campione ha utilizzato al servizio del padre Antonio, in particolare nell’ambito della vicenda del ristorante “La Bettola del Massaro” di via Gramsci che ha visto l’imprenditore condannato, insieme con la moglie Maria Coppola, per il delitto di estorsione tentata e continuata nei confronti di tre ristoratori battipagliesi.

Il ruolo di Anzalone

Con la stessa decisione, la Corte d’Appello ha accolto il reclamo proposto dall’Avvocatura di Stato, dichiarando l’incandidabilità di Salvatore Anzalone. Il quale, nel corso dell’amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Santomauro, ha ricoperto in successione gli incarichi di assessore alle opere pubbliche e capo staff del primo cittadino. «Sto valutando il ricorso in Cassazione – ha commentato Anzalone – Siamo di fronte a magistrati che non leggono le carte e che, in maniera cieca e prevenuta, hanno ribaltato la sentenza di primo grado. È una sentenza scandalosa». Nessuna reazione, invece, da parte dell’ex consigliere Marco Campione.

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