InchiestaPolitica

Battipaglia, stop all’impianto di trigenerazione

BATTIPAGLIA. L’impianto di trigenerazione del Comune di Battipaglia, realizzato per circa un milione di euro e mai completato a seguito del terremoto giudiziario del 2013 che aveva coinvolto anche la ditta appaltatrice Guida Impianti srl, potrebbe subire un improvviso blocco. Nonostante la commissione straordinaria abbia già stanziato, un paio di mesi fa, circa 5.500 euro a favore della ditta Sauter Italia spa per avviare la fase degli allacci dell’impianto generale all’Enel, l’imponente macchinario non è ancora funzionante.

La stessa triade commissariale, lo scorso 5 ottobre, aveva deciso di impegnare ulteriori 1.342 euro per l’azienda Riello spa che avrebbe dovuto completare le opere necessarie per l’attivazione della centrale di trigenerazione. Soldi necessari esclusivamente per una visita ispettiva sulle macchine costituenti l’impianto (cogeneratore, assorbitore e torre evaporativa), mentre per la piena efficienza della struttura il Comune dovrebbe sborsare diverse centinaia di migliaia di euro.

Un dettagliato piano di spesa non è stato ancora definito dalla Riello spa, ma è chiaro che l’ente non abbia attualmente a disposizione i fondi necessari per il completamento dell’impianto. Che, dunque, potrebbe rimanere fermo.

La curiosità riguarda il fatto che le aziende contattate dal Comune per cercare una soluzione al problema, ossia la Sauter Italia spa e la Riello spa, erano entrambe in contatto con la Guida Impianti srl. La Sauter in qualità di ditta sub appaltatrice, la Riello come fornitore.

La realizzazione del sistema di trigenerazione era prevista tra le opere di completamento del municipio, il cui appalto era stato vinto nel 2006 dalla Guida Impianti srl per circa 5 milioni di euro. L’azienda, coinvolta nel terremoto giudiziario che nel 2013 aveva portato anche all’arresto del sindaco Giovanni Santomauro, aveva bloccato ogni lavorazione nel 2013.

Lo scorso novembre, il Comune aveva risolto il contratto di appalto con la Guida Impianti “per grave ritardo e inadempimento delle obbligazioni contrattuali”. Tra le varie opere, anche l’impianto di trigenerazione era rimasto incompleto.

Con l’impianto di trigenerazione, i vapori delle acque reflue prodotte all’interno dell’intera casa comunale, sarebbero stati sfruttati per generare energia. Tale sistema avrebbe consentito, nella lunga durata, di ammortizzare i costi dell’impianto con un risparmio sulla bolletta dell’energia elettrica. L’impianto di trigenerazione è un’evoluzione dell’impianto di cogenerazione.

Questi ultimi producono energia elettrica e calore, mentre l’impianto installato a Palazzo di Città potrebbe trasformare l’energia elettrica recuperata anche in energia frigorifera, ossia acqua refrigerata da utilizzare per i condizionatori.

La nuova struttura era stata al centro di una intensa campagna di promozione e propaganda fortemente voluta dall’amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Santomauro.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio