Politica

Battipaglia, tensioni in maggioranza: Baldi lascia e fonda gruppo autonomo

BATTIPAGLIA. Nuove fibrillazioni nel gruppo della maggioranza che fa capo alla sindaca Cecilia Francese. Dopo la rottura di Carlo Zara, presidente dell’associazione Battipaglia Nostra, che aveva scelto di attaccare con particolare ostinazione soprattutto il coordinatore della coalizione Brunello Di Cunzolo, martedì sera – in consiglio comunale – è stato il consigliere Alfonso Baldi a scuotere la maggioranza. Pur confermando la propria fiducia alla sindaca, Baldi ha deciso di lasciare il gruppo consiliare di Forza Italia. Dure le accuse lanciate dal consigliere, il quale ha parlato di un mancato coinvolgimento nelle scelte del partito e della decisione di entrare nel gruppo misto.

Che sarà ratificata in occasione del prossimo consiglio comunale. Nel frattempo, Baldi ha dato vita al nuovo gruppo politico “Cittadini Pro Battipaglia”, che ovviamente non potrà essere rappresentato tra i banchi del consiglio comunale fino a quando almeno un altro consigliere non lo affiancherà. In particolare “Cittadini Pro Battipaglia” intenderà rappresentare l’esigenza di privilegiare e valorizzare il ruolo dell’impresa agricola, rifiutando ogni ipotesi di delocalizzazione di industrie pesanti a Battipaglia, in particolare quelle siderurgiche. In Forza Italia resteranno i consiglieri Valerio Longo e Gerardo Zaccaria, ma è chiaro che la decisione di Baldi potrebbe avere ripercussioni anche sulla tenuta di una maggioranza che ultimamente ha mostrato più di una frammentazione e che a breve dovrà confrontarsi con argomenti di vitale importanza, come l’approvazione del bilancio. Resta da valutare la posizione di altri consiglieri di maggioranza che hanno mostrato più di una perplessità su alcune posizioni dei colleghi della coalizione. Tra questi, Pino Bovi e Antonio Sagarese che avevano scelto di non firmare un documento che scagionava Di Cunzolo dalle accuse di Zara (il primo addirittura smentendo le giustificazioni fornite dallo stesso Di Cunzolo). Così come i consiglieri di Rivoluzione Cristiana, partito di riferimento dei fratelli Carlo e Fernando Zara, ossia Bruno Amendola e Francesco Marino, mal celano un certo imbarazzo proprio in relazione alle posizioni prese da Carlo Zara.

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