Politica

Battipaglia, vendite comunali: «così impoveriamo l’ente»

BATTIPAGLIA. Il Pd di Battipaglia si scaglia contro il piano di alienazione degli immobili comunali ipotizzato dal Comune. Di seguito la nota inviata dal segretario cittadino del Pd, Davide Bruno.

“L’idea di vendere beni pubblici per ridurre il debito è un passaggio obbligato. Ma che cosa vendere?E’ necessario stabilire all’interno della lista dei beni da alienare quali beni sono strategici per l’attività dell’ente e la cui vendita può portare solo un momentaneo beneficio di cassa ma alla lunga può provocare effetti negativi sull’attività pubblica e quali beni possono essere alienati facendo cassa senza intaccare la patrimonialità dell’ente e le proprie funzioni. Inoltre, le recenti leggi di stabilità hanno cercato di superare il problema fondamentale della vendita a prezzi inferiori e anche della mancata vendita ricorrendo alla definizione di patrimonio disponibile per la destinazione urbanistica e i piani attuativi.

La commissione straordinaria ha inserito nel piano di dismissione anche il Palaschiavo, il PalaPuglisi, l’impianto di via Giusti e il Bocciodromo.  Tale vendita non risponde a criteri di alienazione per fare cassa o di riqualificazione urbana, ma porterebbe ad un ulteriore impoverimento dell’ente che si ritroverebbe senza strutture sportive comunali soprattutto in quartieri con servizi carenti. E’ necessario chiarire i motivi di questa scelta e se questi sono riconducibili ad un disavanzo maggiore di quello rendicontato al 2013 oppure non c’è la consistenza di altre coperture con il problema  dell’esazione dei residui attivi visto che la vendita dei beni  immobili per un importo inferiore e senza le strutture sportive di Belvedere, di Taverna , della struttura di via Giusti e del bocciodromo è stata inserita nel piano di riequilibrio pluriennale.

Relativamente alla liquidazione della società veicolo la cui missione societaria-la cartolarizzazione-non è mai stata portata a termine, si può ipotizzare la cessione del ramo d’azienda ad Alba nell’ottica di una multiutility in cui ci sia un ramo d’azienda che ha come oggetto sia la cura del patrimonio e che la sua valorizzazione”.

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