Politica

Battipaglia: Zara lasciato solo, approvato il riequilibrio di bilancio

BATTIPAGLIA. Fernando Zara è rimasto da solo nella sua lotta contro la sindaca Cecilia Francese. L’ex primo cittadino, non avendo ottenuto l’incarico di amministratore della municipalizzata Alba Ecologia, aveva contestato Francese, invitando il gruppo di Rivoluzione Cristiana – partito di cui Zara è uno dei coordinatori – a votare, ieri in Consiglio, contro il riequilibrio di bilancio. Un atto tecnico e formale, approvato col voto della maggioranza, ma dal grande contenuto politico, giacché Zara è stato uno dei più ferventi alleati di Francese.

Dei tre consiglieri di Rivoluzione Cristiana –Bruno Amendola era assente – Francesco Marino si è astenuto (ma ha votato a favore dell’esecutività della delibera) e Francesco Falcone ha votato a favore. Rifiutando dunque l’invito di Zara. «Io non ho capi politici – ha affermato il consigliere Marino pungolato dall’opposizione – il mio unico capo è il popolo. Un coordinatore politico non è un capo assoluto». Durante il consiglio si è visto il consueto Gerardo Motta in uniforme da battaglia. Nell’ordine, ha prima chiesto la pubblicazione degli atti dell’amministrazione e dei curricula degli assessori sul sito dell’ente, poi l’intervento di procura e Ispettorato del Lavoro sulla figura del capo staff Adriana Esposito «che lavora al Comune senza un contratto»; in seguito ha cercato di invalidare la seduta di consiglio, minacciando un esposto al Tar. Infine ha abbandonato l’aula per protesta, seguito da una parte del gruppo di opposizione (Renato Vicinanza, Alessio Cairone, Luisa Liguori).

In aula sono rimasti Enrico Lanaro ed Egidio Mirra. Pare che alla base della mancanza dei curricula e degli atti sul sito ci sia un errore tecnico che impedisce di aggiornarlo. «I curricula e tutti i documenti sono disponibili al municipio», ha ricordato il presidente del consiglio Franco Falcone. Motta ha anche chiesto maggiore trasparenza negli uffici tecnici ed urbanistici: «ci sono personaggi occulti che gestiscono il Comune». Secondo l’ex candidato sindaco, il consiglio di ieri non sarebbe stato valido perché «secondo l’articolo 40 del regolamento bisogna portare le commissioni consiliari permanenti nel primo consiglio utile dopo l’approvazione del documento programmatico.

Farò ricorso al Tar». Falcone ha risposto che «con i sindaci Liguori, Barlotti e Santomauro le commissioni sono arrivate in consiglio alla quarta o quinta seduta. I termini non sono perentori. Stiamo rispettando le regole». Una tesi, quella di Falcone, avvalorata da Rossella Grasso, segretario generale del Comune in carica fino al 12 giugno, che proprio ieri ha fatto il suo debutto in consiglio.

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