Curiosità

Bella e disabile, la sfida della modella salernitana contro i clichè

“Odio quando dicono: ‘costretta sulla sedia a rotelle’.

Perché, vedete, lei non è mica mia nemica.

Anzi, è proprio grazie a questa estensione del mio corpo che esploro il mondo. E vivo.

E le cose mica accadono per caso: sono nata così, ho il dovere di trasmettere grinta e amore per la vita a chi condivide la mia stessa condizione”.

Sono queste le parole che Benedetta De Luca dice in riferimento alla sua “compagna di vita”.

Lei, una 29enne salernitana, nata con un’agenesia del sacro, gambe piccole e piene di cicatrici, due stampelle e quella sedia, appunto, una compagna di vita inseparabile sorride e ammicca quando le viene chiesto di commentare il book fotografico di cui è protagonista, con Emanuele Giacomini dietro l’obiettivo.

La ragazza si mostra senza nascondere nulla, mostra la sua bellezza, e il decolté, e mostra anche la sua intelligenza, è laureata in giurisprudenza.

Una laurea conseguita da poco, ad ottobre all’Università degli Studi di Salerno, con una tesi “vissuta sulla pelle” dal titolo: Diritti delle persone con disabilità e Costituzione.

Bellezza e intelligenza, entrambi tasselli di un’identità di cui la giovane ragazza è fiera.

“Ho iniziato presto ad amare il mio corpo – racconta, secondo quanto riportato da Repubblica – mi guardo allo specchio e mi piaccio: bassa e con le cicatrici, sì.

Nutro il mio ego tutte le mattine.

E ho cercato di fare in modo che la mia femminilità non venisse soffocata dalla disabilità.

Sia chiaro: non indosserò mai un tacco 12, ma si può essere sensuali in mille modi.

Con lo sguardo, con la gestualità, con il profumo, con l’intelligenza, con l’ironia.

Abbattendo i cliché per i quali una persona disabile debba essere triste e malandata. Sono pregiudizi e barriere mentali a condizionarci”.

Decide, quindi, di sfilare in passerella, con la carrozzina.

Applausi e occhi sgranati, fino all’unico commento possibile: “Bellissima”.

 

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