Cronaca

Bellizzi, farmacia e consiglio comunale: la vicenda passa al prefetto

BELLIZZI. I consiglieri di minoranza del movimento civico “Insieme per la Bellizzi che Vogliamo” hanno redatto e protocollato una richiesta di convocazione del consiglio comunale in seduta pubblica e sessione straordinaria affinché l’amministrazione ritiri tutti gli atti prodotti sull’apertura della terza farmacia comunale gestita sia dal privato che dalla società Cooperazione e Rinascita.

Secondo il consigliere Angelo Maddalo l’attuale società che ha vinto il bando non è legittima a ricoprire tale ruolo perché la municipalizzata non poteva assolutamente indire il bando.

Maddalo dichiarai infatti: «Partiamo dalla votazione inerente la costituzione della società municipalizzata illegittima perché costituita con decreto sindacale senza interpellare il consiglio comunale fino alla partecipazione di un’unica ditta denominata “together pharma” il cui socio di maggioranza risulta essere il padre del capogruppo di maggioranza, lì dove l’ente Comune, che detiene la maggior parte delle quote sulla farmacia, concede per oltre 20 anni il potere decisionale e di gestione al socio minoritario che ha, di conseguenza, nominato l’amministratore unico».

I consiglieri di minoranza hanno, quindi, immediatamente diffidato la presidente del consiglio concedendole 5 giorni per ritornare sui propri passi, ma fatto ciò sono stati costretti a rivolgersi al Prefetto per ottenere la convocazione del consiglio comunale in questione.

Maddalo continua: «un atto gravissimo e senza precedenti si è compiuto nella nostra comunità, il presidente del consiglio comunale ha precluso la possibilità di convocare un consiglio straordinario richiesto dal nostro gruppo di minoranza per il ritiro degli atti sulla farmacia comunale “illegittima”.

Ha bloccato un democratico confronto sancito dalla norma ma noi siamo andati in fondo e abbiamo effettuato un ricorso al Prefetto e non solo.

Correggeremo questo comportamento immaturo e sinonimo di debolezza politica.

Perché temono le nostre parole in consiglio comunale?

Cosa nasconde la “faccenda farmacia?».

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