“Dama bianca”, niente scacco a Berlusconi

Si è chiusa l’operazione “dama bianca” con un ordinanza di 28 arresti. A condurre le indagini sono stati gli agenti della Polizia di Frosinone che dopo una vasta operazione anti-droga hanno chiuso il caso con 28 arresti. L’inchiesta partì il 13 marzo 2013 quando la soprannominata “dama bianca “ ,nonché Federica Gagliardi , fu colta in flagranza di reato all’aeroporto di Fiumicino con 24 chili di cocaina nascosti tra lo zainetto e il trolley all’arrivo da Caracas.
Soprannominata “dama bianca” perché nel 2010 fu vista scendere tutta vestita di bianco dal volo di stato che si dirigeva a Toronto per il G8 in Canada, con l’allora premier Silvio Berlusconi e il suo staff. Ma già nota anche in un’altra occasione con lo stesso premier a Panama nello stesso anno.
La Gagliardi ricopriva il ruolo di responsabile della segreteria del segretario della regione Lazio, ricoperto allora, da Renata Polverini. Per giustificare la sua presenza al summit di Huntsville fu spiegato che la “dama bianca”, che aveva fatto parte del comitato elettorale della Polverini, voleva partecipare ad una missione all’estero in caso di vittoria elettorale.
Durante le indagini si è scoperto che gli stupefacenti entravano in Italia grazie ad una vasta rete di contatti di attività criminali che portavano le ingenti quantità di cocaina e hashish dal Sud America all’Olanda .
Dopo essere giunto in Italia lo stupefacente era destinato alle piazze prevalentemente di Napoli gestite da clan camorristici diversi. Gli arresti sono avvenuti nelle provincie di Roma, Napoli, Salerno, Macerate, Vicenza e Monza. Durante le operazioni sono stati sequestrati beni per un valore di 4milioni di euro circa. Arrestati anche altri sette agenti del Venezuela accusati di averla aiutata ad uscire dal paese, portando con sè la cocaina. Mentre per un altro agente della Polaria dell’aeroporto di Fiumicino sono stati disposti i domiciliari in quanto quest’ultimo si sarebbe tirato indietro dopo essere stato contattato dai trafficanti, dopo aver saputo degli analoghi arresti dei colleghi.