Cronaca

Blitz antidroga tra Napoli e Salerno: i dettagli dell’operazione

Blitz antidroga a Scafati , 36 arresti per reati di traffico di sostanze stupefacenti e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, commessi nel periodo compreso tra gli anni 2015 e 2016.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno, supportati in fase di esecuzione dal 7° Nucleo Elicotteri di Pontecagnano, dal Nucleo cinofili di Sarno e  da quelli dei Comandi di Napoli, Caserta, Brescia, Taranto, Ferrara e Monza-Brianza, hanno eseguito un’Ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Salerno, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di questo capoluogo di provincia.

Il provvedimento ha disposto la custodia cautelare in carcere a carico di 23 persone e gli arresti domiciliari nei confronti di altre 13 persone.

Blitz antidroga a Scafati, 36 arresti

Le indagini si sono sviluppate partendo da due episodi verificatisi a Scafati, in seguito all’omicidio del pregiudicatio Armando Faucitano, ucciso il 26 aprile 2015 in piazza Genova. Il 29 marzo 2016 ci fu anche un attentato ai danni del bar “My Love”, gestito da Teresa Cannavacciuolo, già nota alle forze dell’ordine per i suoi precedenti legati allo spaccio di stupefacenti.

Traffico di droga

Durante l’attività, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, sono emerse due diverse associazioni finalizzate al traffico di sostanze stupefacenti, operanti a Scafati. La prima, guidata da Giovanni Crocetta Barbato e Angelo Sorrentino. La seconda, invece, fa capo a Francesco Squillante, Teresa Cannavacciuolo, Andrea Carotenuto, Morena Carotenuto, Vincenzo Carotenuto, Raffaele Squillante e Salvatore Squillante.

Rapporti familiari

Entrambi i sodalizi, il primo dei quali era il fornitore del secondo, erano accomunati da rapporti familiari che rafforzavano il rapporto di collaborazione”.

I legami con i clan

Nel caso dell’associazione che faceva capo a Giovanni Barbato Crocetta e Angelo Sorrentino, sono stati anche documentati rapporti con affiliati al clan Matrone di Scafati e Aquino-Annunziata di Boscoreale. Attingevano anche a fornitori in Olanda. Gli inquirenti, infatti, hanno potuto verificare il coinvolgimento di Carmine e Vincenzo Alfano e di Pasquale Rizzo nell’acquisto di una partita di droga sequestrata nel 2015 dalla polizia tedesca (1 chilo di cocaina e 4 chili di marijuana). Vincenzo Alfano e Pasquale Rizzo furono arrestati in flagranza di reato. La seconda organizzazione ha coinvolto anche minorenni, impiiegati dalle loro stesse madri nelle attività illecite.

Linguaggio in codice

C’erano richieste telefoniche con linguaggio in codice, i luoghi di consegna erano fissati nei pressi di abitazioni e scuole. La droga veniva custodita in luoghi diversi dalle proprie abitazioni, di solito nei pressi del proprio domicilio per rendere più agevole il prelievo. Gli inquirenti stimano che il traffico di stupefacenti si attestasse intorno alle 100 cessioni al giorno per ciascun sodalizio con un incasso complessivo di 4mila euro al giorno. “

 

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