Cronaca

Blitz Perseo: 107 anni di carcere complessivi per gli imputati

PONTECAGNANO FAIANO. Chiesti 107 anni complessivi di carcere per gli imputati coinvolti nel blitz Pereseo.

Gli imputati avevano cercato di imporsi sul territorio di Pontecagnano Faiano, e dei comuni limitrofi, a suon di aggressioni e attentati sulle principali attività economiche e commerciali del territorio.

La requisitoria dell’accusa nei confronti degli imputati coinvolti nel blitz

Nella requisitoria, pronunciata ieri davanti al gup Stefano Berni Canani, secondo quanto riporta Il Mattino, il pm Marco Colamonici ha chiesto 107 anni complessivi di carcere per i nove imputati che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato: 20 anni di reclusione per Sergio Bisogni; 18 anni per Francesco Mogavero più 2 anni per un capo d’imputazione che non è in continuazione con il reato associativo; 15 anni ciascuno per Maurizio De Martino e Sergio Rainone; 10 anni ciascuno per Domenico Vacchiano e Gioacchino Verderame.

E, ancora, 8 anni ciascuno per Antonio Fella e Vincenzo Ciccone ed un anno e sei mesi per Teresa Scalea.

Dopo la requisitoria del pm, hanno preso la parola gli avvocati di parte civile Angela Cisale e Francesco Dente e poi il gup ha aggiornato il processo al 5 e 26 febbraio 2018 per le arringhe degli avvocati difensori.

La seconda parte del blitz Perseo, scattata nel febbraio scorso, portò anche all’arresto del consigliere comunale d’opposizione Antonio Anastasio, la cui posizione ora è al vaglio dei giudici dibattimentali, in seguito al rinvio a giudizio a luglio scorso, insieme a quella di altri coimputati tra i quali Enrico Bisogni.

Secondo le accuse, infatti, Mogavero e i fratelli Bisogni, a capo dell’agguerrito gruppo che spadroneggiava oltre che nel centro picentino anche nella Piana del Sele fino a Campagna, volevano compiere un fondamentale salto di qualità tentando di infiltrarsi nella formazione della volontà politica del Comune di Pontecagnano.

E proprio in quest’ambito, secondo la ricostruzione della procura salernitana, si sarebbero inserite le intimidazioni al consigliere di maggioranza Luigi Bellino che fu avvicinato da Mogavero e De Martino e minacciato per non farlo partecipare alla seduta del consiglio del 31 maggio 2016 in cui si sarebbe dovuto approvare il bilancio: in caso contrario l’amministrazione si sarebbe sciolta.

Ma le indagini dei carabinieri ricostruirono numerosi episodi estorsivi e danneggiamenti compiuti ai danni di imprenditori della Piana del Sele impegnati nel settore finanziario, agricolo, del trasporto e noleggio dei videogiochi.

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