I Blood Cell presentano "Saddapatì" e ci portano in Africa
EBOLI. Si è tenuta ieri sera, al MOA – Museum of Operation Avalanche, la presentazione dei Blood Cell e del loro album “Saddapatì“. Leggi qui
Appena entro al museo, capisco subito che c’è qualcosa di magico nell’aria. Sarà che passeggiare tra cannoni, divise militari, brande, elmetti, e altri cimeli di guerra un po’ mi riporta nel passato.
La sala è piena. Un bravo giornalista dovrebbe prendere appunti, io ascolto, e c’è né d’ascoltare con la musica dei Blood Cell. Da subito si capisce cosa vogliono trasmettere, cosa sanno trasmettere, e pian piano varco quei confini che la musica, che, chi sa fare musica, non conosce.
Il titolo “Saddapatì”, oltre ad essere originale vuole insegnarci “l’importanza di essere, non apparire” – commenta Oreste Bacco, l’autore dei brani con Tommaso Scannapieco. Questi gli altri componenti:
Franco Gregorio, Vincenzo Fiore, Peppe Plaitano, Veronica Loria, Sergio Caggiano, Paolo Galdi, più gli special guest: Daniele Scannapieco, Walter Ricci, Gianfranco Compagnoli e Carlo Fimiani.
Pian piano si arriva in Africa. Infatti, oltre ad aver suonato gratis, i musicisti dell’album, sostengono l’ Associazione Onlus di volontariato missionario “E ti porto in Africa“.
L’intervento del Dott. Vincenzo Mallamaci, presidente dell’Associazione, alla fine della presentazione, ci/mi ha fatto capire, per l’ennesima volta, quanto basta poco per fare tanto.
Ognuno dei presenti, per contribuire, e perché no, per ascoltare quelle emozioni fatte di contaminazioni e di esperienze, acquista il CD. Io faccio la mia parte e ne prendo due copie.
Fuori il palco è pronto per il live.
La musica in un’epoca di disuguaglianza sociale ci unisce.
Vado via. Entro in macchina e inserisco l’album per continuare a sentire. Non ho avuto bisogno di prendere appunti, per raccontare la musica “Saddapatì”.