Cronaca

Bocciati i prolungamenti delle concessioni, gestori balneari a rischio

SALERNO. Illegittimità la proroga delle concessioni demaniali. In contrasto alle norme di libera concorrenza. Stando a quanto afferma il quotidiano “La Città”, questo contrasta le norme legate alla libra concorrenza nella direttiva Bolkestein in vigore in Europa dal 2006. La sentenza della Corte Europea di Giustizia è chiarificatrice. L’Italia non ne aveva il potere. «in assenza di qualsiasi procedura di selezione fra i potenziali candidati». Niente aste. La decisione è inequivocabile. Eppure non si abbatte come un terremoto sull’Italia. Nel frattempo è già pronto un provvedimento al fine di far mantenere valide le attuali concessioni «nella fase di transizione». Perché la sentenza lascia ampia manovra per legiferare. Per mantenere lo status quo, appellandosi ad alcuni principi fondamentali: che le procedure di selezione sono necessarie dove le «risorse naturali» scarseggino, come sostenuto dall’Avvocatura di Stato nella difesa presentata dall’avvocato Pietro Garofoli. Un imprenditore straniero può venire a investire in Italia nel caso in cui «le concessioni presentino un valore transfrontaliero certo».

Dunque, il governo, già pronto a legiferare, non metterà gli stabilimenti all’asta, la legge delega (già illustrata dalle Regioni) terrà conto di due parametri: il valore di impresa e quello della professionalità. In aggiunta, si ritiene che, la materia del demanio, sia una materia esclusiva del Parlamento (o del governo su delega) al fine di dare una normativa identica su tutto il territorio. In alcune realtà erano state le regioni a legiferare in materia in attesa delle decisioni europee, valutando caso per caso. In ogni caso, la sentenza garantisce all’Italia di valutare il modo di applicare la Bolkestein. In quanto «non lascia spiragli, ma proprio finestre aperte».

Ora come ora sono tutti sotto a operare al fine di gestire le due fasi del dopo sentenza: quella transitoria e quella definitiva, con la legge delega che il governo dovrà approvare. Tuttavia, la risposta parte dal deputato di Area Popolare Sergio Pizzolente che, con il collega del Pd Tiziano Arlotti, ha predisposto un “emendamento ponte” atto a salvaguardare gli attuali concessionari nelle more della legge di riforma. A predisporre l’emendamento sarà il relatore Antonio Misiani. «L’emendamento, pronto da tempo ma non presentabile prima della sentenza – esordisce Pizzolante – prevede di riconoscere una “fase di transizione”, durante la quale resteranno in vigore le attuali concessioni». La fase transitoria, prosegue Pizzolante, è «dovuta per riconoscere che su un bene pubblico, sulla base di regole precedenti, non cancellate, ci sono 30mila imprese e circa 300mila persone che prestano servizi al posto dello Stato: vigilanza, sicurezza e pulizia. Quindi, esiste un principio di interesse generale del Paese a mantenere in vigore le attuali concessioni».

Tale legge, prevederà procedure di «evidenza pubblica – conferma Pizzolante – ma non aste. L’asta, infatti, prevede un contendere economico, invece nel nostro caso, il canone sarà stabilito dallo Stato e resterà invariato». La differenza dunque la farà il progetto di valorizzazione del bene pubblico. E saranno due i parametri presi in evidenzia: gli investimenti effettuati dai concessionari e la loro professionalità. Specifica Pizzolante: «Nella valutazione delle proposte, ci deve essere un riconoscimento del valore commerciale dell’impresa Lidi, illegittima la proroga ma i gestori non rischiano L’Europa ha bocciato il prolungamento automatico delle concessioni I NUMERI 7859 I chilometri di costa in italia 2375 I chilometri attualmente disponibili per le nuove concessioni 220 I chilometri su cui si estende la costa da Positano a Sapri 30.000 circa le piccole imprese concessionarie dello Stato interessate alla Bolkestein in Italia 500 i concessionari nell’intera provincia di Salerno 15 quelli presenti nel comune capoluogo 5000. I lavoratori del settore in tutta la provincia 150 Quelli nel comune capoluogo senza contare l’indotto Il responso emesso dalla Corte di Giustizia non trova impreparati: si sta mettendo a punto una legge delega per il riordino dell’intero settore Nell’immediato sarà approvato un testo che permette di salvaguardare gli attuali assegnatari che resteranno titolari anche durante la fase di transizione Sopra, spiaggia pubblica e lido a Mercatello; a lato, stabilimenti balneari ad Amalfi spiagge la sentenza 16 Salerno che non può essere ignorato. Questo è stabilito anche da una sentenza della stessa Corte europea sui giochi che sancisce il diritto di prevedere un riconoscimento per il valore di impresa ai concessionari uscenti. Questo significa che l’imprenditore che dovesse prevalere dovrebbe pagare al concessionario uscente il valore della sua impresa. Impresa che ha un valore commerciale e di mercato».

Il riconoscimento degli investimenti (sostenuti dai concessionari) era anche uno dei punti cardine della difesa presentata dall’Avvocatura di Stato davanti alla Corte di Giustizia. Nella specifica, l’Avvocatura insisteva sul principio del “legittimo affidamento” e sulla certezza di un concessionario che potesse permettere di effettuare investimenti su un bene demaniale, considerando legittima la concessione. «Il legittimo affidamento – si legge nella sentenza – richiede una valutazione caso per caso che consenta di dimostrare che il titolare dell’autorizzazione poteva legittimamente aspettarsi il rinnovo e ha effettuato i relativi investimenti. Ma questa giustificazione non può essere invocata a sostegno di una proroga automatica istituita dal legislatore nazionale e applicata indiscriminatamente a tutti». Nella valutazione del progetto, inoltre, la legge delega prevederà anche «una premialità – aggiunge Pizzolante – per la professionalità dei concessionari. In sede di gara si riconosce un punteggio per la professionalità acquisita dai balneari». I dettagli saranno in seguito definiti nei decreti attuativi della legge delega.

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