Curiosità

Il brand Ferrari fu ispirato dal cavallo Persano

SERRE. Il cavallino rampante della Ferrari è la rappresentazione stilizzata dell’antico cavallo Persano.

Lo rivela Oreste Mottola, giornalista de La Città di Salerno.

Enzo Ferrari nel 1923 lo “prese in prestito” come simbolo della sua “scuderia” da Francesco Baracca, pilota aereonautico ed eroe della prima guerra mondiale che aveva dipinto sul suo aereo, essendo anche un ottimo cavallerizzo, la sagoma del suo cavallo.

Diventa “Persano” quando chiesero ad un grafico di renderlo un po’ più armonico. E quello che fece? Si ricordò delle foto del padre, un ufficiale di artiglieria che aveva prestato servizio a Persano, e si ispirò a questi esemplari nel suo lavoro.

Il brand Ferrari fu ispirato dal cavallo Persano

Così oggi, i più grandi esperti della razza equina, gente del calibro del principe Alduino di Ventimiglia e dello storico Antonino Gallotta , non hanno dubbi: quel “cavallino rampante” è cosa nostra, delle terre racchiuse tra il Sele e il Calore, tra Eboli, Serre, Altavilla e Albanella. E di un torto, molto stupido in verità, dei Savoia, che poco dopo essersi insediati al Sud, vollero ridimensionare fino a cancellarlo, l’allevamento del cavallo Persano che in sé racchiudeva anche un avanzato sistema di organizzazione sociale di maestranze specializzate.

Il cavallo Persano

Questa razza, di imponenti e possenti puledri, fu sempre utilizzata dalla cavalleria perché capace di operare su qualsiasi terreno e con qualsiasi clima. Era un orgoglio napoletano e borbonico, ma, con l’avvento dei Savoia, nel 1874 venne dispersa: le scuderie furono chiuse ed i puledri vennero venduti all’asta e alla fiera di Eboli. Tale soppressione fu voluta per poter cancellare un ulteriore simbolo e ricordo della dinastia dei Borboni.

Solo nel 1900, 26 anni dopo la chiusura e la dispersione della razza, i Savoia si resero conto del grave errore commesso e ordinarono la riapertura delle scuderie e dell’allevamento, sempre in Persano, mutandone il nome in Razza governativa di Persano, con l’ausilio di cavalli riacquistati da allevatori privati e da quelli che Vittorio Emanuele aveva trattenuto per sé. In mezzo ci sono le vicende connesse alla battaglia per evitare l’estinzione di questa razza narrate solo pochi giorni fa sulle pagine di questo giornale.

La scomparsa di Marchionne

L’improvvisa scomparsa di Sergio Marchionne, autore della rinascita della casa automobilistica Ferrari, ci ha fatto riscoprire il suo marchio. Più della Coca Cola, di Apple e di McDonalds, Marchionne lo aveva intuito subito: il marchio della Ferrari, quel cavallino rampante, è il brand più conosciuto al mondo. Una vendetta di quel cavallo che i nostri avi allevarono a un tiro di schioppo dalle nostre case.

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