Politica

Battipaglia, Davide Bruno (Pd) interviene sull’impianto di compostaggio

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Davide Bruno, segretario del Pd di Battipaglia, sulla questione relativa all’impianto di compostaggio:

«E’ giusto che la cittadinanza manifesti le proprie preoccupazioni. Giusto protestare, ma finita la protesta cosa rimane? La situazione attuale o perfino un quadro peggiorato? La paura è un sentimento legittimo, cui la politica deve prestare ascolto e attenzione. Chi ricopre, però, responsabilità ad ogni livello deve dimostrare anche una visione complessiva dei problemi. Soffiare sulla paura e cavalcare il disagio espone la nostra comunità a un progressivo indebolimento e sfiducia nelle istituzioni. Attualmente lo Stir tratta 166.500 tonnellate (tutta la provincia e 4 mila tonnellate dalla Calabria) e il 60% va nell’inceneritore di Acerra. La parte rimanete dei rifiuti è destinato in impianti fuori regione. Negli ultimi mesi il perdurare di miasmi derivanti dal trattamento di rifiuti, la concentrazione di 11 impianti di trattamento rifiuti, la mancata bonifica di alcuni siti di stoccaggio e la localizzazione dell’impianto di compostaggio nello Stir (le cui verifiche hanno dimostrato l’assenza di manutenzione negli anni) hanno contribuito ad accendere le proteste per la situazione ambientale del nostro territorio. Il punto fondamentale è che tutte le strategie per “rifiuti zero” si basano su controllo, raccolta differenziata al massimo, riciclo, compostaggio. Proponiamo l’applicazione dei principi di autosufficienza e prossimità, regolati dal Testo Unico Ambientale. Il principio di autosufficienza per un sistema di impianti solo per un territorio circoscritto e senza conferimenti di altri comuni. Il principio di prossimità per lo smaltimento dei rifiuti in impianti vicini ai luoghi di produzione, minimizzando il trasporto di rifiuti. La soluzione sta nel ridurre la lavorazione attuale dello Stir di Battipaglia, che non può accogliere l’indifferenziato di tutta la provincia e della Calabria, ma lavori solo l’indifferenziato della Piana del Sele. Lo stesso vale per il compostaggio: un impianto che serve solo i Comuni del nostro territorio. La gestione degli impianti va fatta con un sistema duale: comitato di gestione e comitato di sorveglianza formato da associazioni ambientaliste e Comune. Chiediamo l’applicazione di questi due principi, autosufficienza e prossimità, per dire che il carico dei rifiuti va ripartito equamente in Provincia, ogni zona con i suoi impianti. Inoltre, Regione (che rilascia le autorizzazioni per le imprese che trattano rifiuti) e Comune (sul cui territorio sono insediate tali siti), emettano un’ordinanza congiunta per le aziende di rifiuti verificando immediatamente se le autorizzazioni rilasciate rispettano gli obblighi di legge prendere i provvedimenti conseguenti. Solo così si applica il controllo, il principio “chi inquina paga” e la tutela della salute».

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