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Bufera su "Alba": si indaga su gestione e bilanci

BATTIPAGLIA. La vertenza di Alba Ecologia finisce in mano a Valentino Antonetti, uno dei due sovraordinati (l’altro è Giuseppe Rocco, nel settore tecnico) assegnati dalla Prefettura di Salerno al Comune di Battipaglia, a metà novembre. Dopo aver tenuto in mano le redini della Eboli Multiservizi, due anni fa, sotto la gestione commissariale di Vincenza Filippi, a Battipaglia Antonetti dovrà risolvere la delicata vicenda che riguarda la società municipalizzata Alba Ecologia.

Il cui piano industriale, che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto presentare il 15 novembre scorso, non è ancora pronto. Ieri mattina, nel corso di una riunione durata circa due ore a Palazzo di Città, Antonetti ha fatto capire alle organizzazioni sindacali presenti che se ne parlerà nel mese di gennaio. Da parte di sindacati e lavoratori di Alba, però, si intravede una certa serenità nell’aver intavolato la trattativa con Antonetti, ritenuto figura super partes e di grande esperienza. Il sovraordinato, delegato al settore finanziario ed ora anche alla gestione della municipalizzata, ha chiesto del tempo per studiare a fondo la bozza di piano industriale e soprattutto la storia dell’azienda.

Su specifica richiesta di Antonetti, il Comune di Battipaglia ha avviato un’indagine interna per stabilire se nel recente passato ci siano state mancanze o responsabilità in seno ad una municipalizzata che, sin dalla sua nascita nel 1999 col nome di Alba Nuova, ha vissuto una miriade di problemi economici ed organizzativi, soprattutto a causa di gestioni confusionarie da parte delle varie amministrazioni. Solo al termine di tale verifica, si procederà alla stesura di un piano industriale che da Alba attendono con una certa trepidazione. Il caso certificazione. Ma i guai per la società municipalizzata sembrano davvero non terminare mai. Non è ancora giunto il certificato della Regione Campania necessario per proseguire il servizio di igiene pubblica.

Ed i termini sono ormai vicini. Se la Regione non dovesse inviare tale documento entro il 13 dicembre, il giorno successivo i mezzi di Alba non potrebbero circolare e si interromperebbe il servizio di igiene in città. Fino a pochi mesi fa, Alba risultava non in regola con le posizioni contributive dei propri lavoratori e quindi non in possesso del Durc. Solo a maggio, la questione era stata risolta dalla triade commissariale che, pur di evitare la sospensione del servizio, aveva ottenuto dalla Regione una proroga fino al 13 dicembre. Dalla Regione, però, doveva arrivare il via libera necessario per continuare a svolgere il servizio. Atto che al Comune e ad Alba non è mai giunto, nonostante la società abbia regolarizzato tutte le posizioni contributive.

Il mese scorso, la sindaca Cecilia Francese aveva incontrato in Prefettura, a Salerno, il dirigente dell’ufficio di raccordo con gli enti locali,Vincenzo Amendola, proprio per discutere di tale argomento. Quindi, nella speranza che il piano industriale possa davvero essere pronto per il mese di gennaio – sempre che l’amministrazione non decida di prendersi altro tempo – e con il pericolo di arrivare al 13 dicembre senza le autorizzazioni necessarie per portare avanti il servizio di igiene urbana, nella partecipata si vive in un clima di trepidante attesa. Senza dimenticare la posizione di Luigi Giampaolino, amministratore unico di Alba che nelle scorse settimane è stato confermato dalla sindaca Francese (Giampaolino è imputato nella vicenda giudiziaria che riguarda il servizio di raccolta degli abiti usati), ma che potrebbe presto cambiare aria.

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