Cronaca

Bullismo a Eboli, studenti costretti a cambiare scuola

Aumentano i casi di bullismo ad Eboli, dove alcuni baby boss, stanno costringendo i loro coetanei a cambiare scuola. I giovani studenti sono mossi dalla disperazione e le famiglie sono preoccupate per la salute dei propri figli.

Bullismo a Eboli

Gli studenti si sentono minacciati dai piccoli boss e dai loro amici. I ragazzini vengono insultati in classe e sui social, messi in ridicolo nelle chat. Questo spinge i ragazzi a non voler più andare in un determinato istituto e a cambiare scuola.

I casi in aumento

Sono molti i ragazzini che hanno deciso di cambiare scuola. I casi si sono verificati quasi tutti nelle classi della prima media. Come riporta Cronache Salerno, in un caso, ne ha fatto le spese una bimba di 11 anni. Si era ribellata ad una marachella del nipote di un boss ed è finita subito nel tritacarne. Dapprima isolata, ha iniziato a subire insulti e minacce in classe ogni giorno. Stesso trattamento sulla chat dei bambini e ancor peggio sono i messaggi ricevuti sul WhatsApp personale.

A quel punto la bimba ha iniziato a manifestare malessere e comunicato alla madre che non intendeva più andare a scuola. Scoperto il problema, la madre si è recata nell’istituto per parlarne agli insegnanti.

Minimizzare il problema

Ma questi, minimizzando l’accaduto, pur potendo ascoltare tanti degli insulti ricevuti dalla bimba, hanno parlato di scarso senso dell’umorismo riducendo la cosa a bambinate. Delle due, l’una: o l’insegnante è disattenta e superficiale di quello che accade nella classe, oppure, intimorita dai cognomi di alcuni bambini coinvolti, si tiene in disparte per quieto vivere. In entrambi i casi, parliamo di insegnanti inadeguati e indegni del ruolo che occupano. Sconfortata, la donna ha iscritto la figlia presso un altro istituto senza sporgere denuncia.

Secondo caso di bullismo

Altro caso, ma situazione pressoché analoga: questa volta si tratta però di un maschietto. Il piccolo, molto ben educato è finito nel mirino dei bulli di classe già dal primo giorno di scuola. Coetanei, sicuramente, ma con esperienze di vita alle spalle poco consone ad un bimbo e appartenenti a famiglie con cognomi noti alla cronaca.

Il ragazzino è stato l’ennesima vittima di insulti e atti discriminatori: sfottò di ogni genere, furto della merenda sistematico, e un paio di volte anche vessazioni fisiche. Allarmati i genitori si sono rivolti agli insegnanti che hanno contestato i fatti e minimizzato l’accaduto: “so ragazzi”.

Di conseguenza, i genitori hanno ritirato il figlio dalla scuola.

Ileana Picariello

Ileana Picariello, giornalista del network L'Occhio, è esperta in cronaca nera, politica e inchieste.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio