Cronaca

Bus a rischio in provincia, operai senza stipendio pronti allo sciopero

PAGANI/CAVA DE’ TIRRENI. Sono sul piede di guerra i 16 operatori delle pulizie di BusItalia. I dipendenti dei depositi di Pagani e Cava de’ Tirreni annunciano che dopo l’incontro infruttuoso di giovedì sono pronti a scioperare. Bus a rischio.

A denunciarlo i sindacalisti Massimiliano Cafaro della Ugl e Antonio De Michelo della Cisl.

«Dobbiamo ancora registrare la mancata presenza della società appaltante BusItalia all’incontro in prefettura e, di conseguenza, anche il mancato rispetto del contratto nazionale di categoria e dei dipendenti – hanno spiegato -. Le maestranze, attraverso le società “Pulim 2000” Bus a rischio “La Brillante”, non percepiscono lo stipendio da due mesi. Inoltre, le aziende fanno sapere di non riscuotere i canoni mensili dovuti da oramai cinque mensilità».

Salvo quindi sorprese dell’ultimo minuto e buone nuove miracolose per il prossimo 23 ottobre si annuncia lo sciopero. In quella giornata gli operatori infatti si asterranno dalla sanificazione dei depositi di Cava e Pagani, con conseguenti disagi.

«I mancati pagamenti, tra cui va conteggiata oltre la metà della quattordicesima, sta creando serie difficoltà economiche, visto che gli stipendi sono al limite della soglia di povertà – hanno spiegato i rappresentanti dei lavoratori -. BusItalia resta assente e sorda alle problematiche sottolineate ormai anche nei confronti delle società che hanno vinto l’appalto, che vanno avanti in questo modo da sei mesi.

Per due abbiamo invitato i manager della nuova ditta di trasporti a dialogare per trovare una soluzione condivisa, ma non abbiamo potuto nemmeno discutere della proposta di pagare direttamente le maestranze attraverso le buste paga fornite dalle aziende vincitrici dell’appalto. Una procedura riconosciuta dalla legge, ma che BusItalia ha totalmente snobbato».

Se lo sciopero di fine dovesse concretizzarsi, le aziende impegnate nella pulizia dei bus potrebbero anche valutare l’ipotesi di rescissione del contratto con BusItalia per giusta causa. Il divorzio anzitempo, ovviamente, porterebbe anche all’inizio di un contenzioso legale, con la “Pulim 2000” e “La Brillante” pronte a chiedere un risarcimento per danni superiore al milione di euro.

Della vicenda è stata anche allertata anche la Commissione di garanzia nazionale per lo sciopero, con i sindacati che hanno chiesto una maxi sanzione per la società del gruppo “Ferrovie dello Stato” vista la doppia assenza agli incontri organizzati presso la Prefettura di Salerno. Un caso, quest’ultimo, già simile a quello dell’Asl Salerno, sanzionata per il mancato confronto con le parti sociali.

 

(fonte La Città)

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