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Caccia di frodo: sequestri e denunce nel Cilento

Operazione anti-bracconaggio dell’Enpa di Salerno. Le guardie hanno sorpreso alcuni cacciatori in attività in un giorno in cui la caccia non è consentita. I cacciatori si trovavano lungo l’alveo del fiume, nei pressi della diga dell’Alento che delimita il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diana.

Un primo gruppo di cacciatori aveva da poco abbattuto un cinghiale al di fuori del periodo consentito (questa attività venatoria è infatti consentita solo nei giorni di giovedì e domenica). Le guardie, avendo udito degli spari a breve distanza, si sono avvicinate di nascosto cogliendo in flagrante il gruppo di bracconieri proprio mentre trascinavano la preda abbattuta in area protetta. All’arrivo della squadra al comando dell’agente Rocco Gaiezza, alcuni cacciatori hanno tentato la fuga, inutilmente. Al successivo controllo due fucili dei cacciatori sono risultati modificati: erano stati rimossi i riduttori, cosicché il serbatoio riusciva ad incamerare più cartucce delle due permesse.

I soggetti sono stati verbalizzati per esercizio di caccia in area protetta, caccia al cinghiale fuori periodo e uso di munizionamento ed armi non consentiti. Inoltre sono stati posti sotto sequestro  7 fucili, circa 350 cartucce tra cui munizioni a palla singola, pallettoni e pallini, radio, due richiami elettromagnetici ed il cinghiale abbattuto.

L’operazione ha avuto inizio alle prime ore dell’alba e si è protratta fino al primo pomeriggio e ha visto impegnate due squadre dirette rispettivamente dal vice capo nucleo Alfonso Albero e dall’agente Rocco Caiazza.

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