Cronaca

Camerota, scambio appalti-posti di lavoro: le intercettazioni e la gestione

Corruzione al Comune di Camerota: ecco come veniva gestito lo scambio tra appalti e posti di lavoro da parte degli ex amministratori. Ci sono anche alcune intercettazioni.

Intercettazioni sulla gestione dello scambio tra appalti e posti di lavoro a Camerota

In merito all’inchiesta che vede il Comune di Camerota al centro delle indagini per lo scambio tra appalti e posti di lavoro, emergono dettagli sulla gestione degli incontri e alcune intercettazioni telefoniche. Il tutto è stato allegato all’interno di un’ordinanza di oltre 350 pagine che ha portato a 12 arresti.

«Toii (Antonio Romano) sono andato all’ufficio ragioneria, il mandato di 15mila euro non è buono è fasullo poi tutto il resto appresso». «Quale?». «Quello là del 2015, quando vado a vedere il bilancio del comune e la società parcheggi non ha dato nemmeno una lira … ehh ma come devo fare, io un domani che uno dice …».

Queste sono solo alcune delle intercettazioni, le quali sono alla base di una lunga serie di incontri, tutti ripresi grazie alle microtelecamere installate nella stanza dell’ex sindaco Antonio Romano. Il materiale raccolto ha permesso di far luce su un collaudato sistema di corruzione.

Romano, il suo vice Fernando Cammarano e Rosario Abbate restano rinchiusi nel carcere di Vallo della Lucania. Al vaglio degli inquirenti sono finite, tra l’altro, anche le società partecipate e una serie di appalti truccati per favorire amici e familiari degli ex membri dell’amministrazione comunale di Camerota.

Nel mirino degli investigatori anche l’operato delle società partecipate e una serie di appalti truccati per favorire amici e familiari degli ex amministratori.

«Praticamente ora non gli risulta che lui non ha pagato niente, perché … però noi facemmo una determina, in pratica anziché fargli pagare la somma dovuta a lui, gli facemmo fare queste assunzioni …» viene fuori da un‘altra intercettazione tra Romano e un ex amministratore.

Nell’operazione sono finiti agli arresti domiciliari l’ex sindaco Antonio Troccoli, suo figlio Ciro e Michele Del Duca. Divieto di dimora per Giancarlo Saggiomo, Vincenzo Bovi e Vincenzo Del Duca.

Nella bufera giudiziaria anche la città di Vallo con il vice sindaco Antonietta Coraggio responsabile dell‘ufficio tecnico di Camerota. Per lei è scattato il divieto di dimora e l‘interdizione di un anno dai pubblici uffici. Stesso provvedimento per Lorenzo Calicchio, Mauro Esposito.

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