CronacaInchiesta

Camorra a Cava de’ Tirreni, il pentito: «Funzionari al soldo del clan»

CAVA DE’ TIRRENI. Non solo politici ma anche funzionari avrebbero assecondato il volere del clan Zullo.

Lo ha detto alla Dda il collaboratore di giustizia Giovanni Sorrentino , che l’altro ieri ha parlato per alcune ore davanti al sostituto procuratore antimafia Vincenzo Senatore .

Il magistrato ha voluto riascoltarlo subito dopo il blitz che ha condotto a 14 arresti e il disvelamento di un’inchiesta parallela su possibili infiltrazioni camorristiche nelle istituzioni cavesi.

A Sorrentino è stato chiesto di precisare nomi e circostanze. Secondo le indiscrezioni il “pentito” avrebbe non solo confermato le accuse nei confronti dell’ex vicesindaco Enrico Polichetti ma anche tirato in ballo i nomi di due funzionari municipali, che avrebbero assecondato le richieste di esponenti del sodalizio criminale.

Gran parte degli episodi ruota attorno alle deleghe di Polichetti, che si occupava soprattutto di manifestazioni pubbliche e che sarebbe riuscito a condizionare anche il volere della giunta.

Sorrentino ha parlato di autorizzazioni per l’allestimento di stand, di imposte non pagate, e ha citato alcune iniziative in particolare, quali Miss Cava, la Festa della pizza, qualche concerto.

Da gennaio, quando è entrato ufficialmente nel programma di protezione, il pentito ha ricostruito più volte un presunto scambio tra voti e favori. Ha inoltre contribuito a tratteggiare i contorni di un vasto giro di usura, di cui risultano vittima imprenditori edili, commercianti, ristoratori.

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