Cronaca

Campagna #no tonz riafferma la sua attività

EBOLI. Il comitato Rinascimare si è riunito sabato 31 gennaio presso l’Agorà delle associazioni sita in Eboli per riaffermare la sua attività nella campagna #no tonz contro la realizzazione del Grande Progetto difesa e rinascimento del litorale che va da Pontecacagnano a Capaccio. Al comitato costituitosi nell’aprile 2013, di cui fanno parte i circoli di Legambiente dei 4 comuni interessati, si sono aggiunti cittadini sensibili al problema e altre associazioni e movimenti di Eboli e Pontecagnano quali: Italia nostra, Movimento arancione, Eboli nuova, il Ponte Nuovo, ISEA onlus ed i circoli SEL allo scopo di coalizzarsi e mettere in campo azioni per tutelare e valorizzare la nostra fascia costiera. Il comitato ribadisce le principali critiche alle opere previste dal Grande Progetto, ritenute obsolete anche a fronte di un così cospicuo finanziamento, 70 milioni di euro, che potrebbe essere speso utilizzando un approccio più articolato, mediante l’utilizzo di azioni e soluzioni a basso impatto.
Il progetto infatti prevede essenzialmente opere rigide (pennelli soffolti ma anche barriere soffolte) che ormai la stessa unione Europea a seguito di numerosi studi (es. Eurosion) ed esperienze passate reputa inadeguate essenzialmente per i seguenti motivi: costi di manutenzione elevati, risultati poco o per niente soddisfacenti nel contrasto all’erosione; forte impatto ambientale; decadimento della qualità delle acque e rischio di prolificazione dell’Ostreopsis ovata (alga tossica). Il comitato si impegnerà in tutti i modi a denunciare lo spreco di denaro pubblico che questa opera comporterà e il mancato sviluppo che arrecherà nelle zone interessate. Il comitato intende proporre soluzioni alternative che consentano di contemperare le attività umane e la tutela dell’ambiente marino-costiero nei punti che necessitano di interventi di protezione delle infrastrutture e delle attività umane (es. magazzeno). Il Comitato crede che per la risoluzione del problema si debba seguire un approccio di tipo olistico che tenga conto delle condizioni dei fiumi, della depurazione delle acque, dello stato e dell’utilizzo della pineta, del riordino urbanistico delle aree e del controllo di un territorio che attualmente è terra di nessuno.
Crediamo che 70 milioni di euro siano una grossa opportunità per il nostro territorio in un momento di forte crisi economica, particolarmente sentita nelle aree del Sud Italia, e per questo il comitato si vuole mobilitare affinché tale occasione non venga sprecata attuando un’opera che porterebbe all’artificializzazione della nostra costa, compromettendo la diffusione di un turismo di qualità più appropriato al nostro contesto territoriale. Oltretutto la realizzazione di questa opera non creerà un indotto virtuoso con ritorni occupazionali sul territorio, ma arricchirà fondamentalmente i cavatori che forniranno i massi ed i trasportatori che li movimenteranno. Il nostro obiettivo è approfittare di questa occasione per avere finalmente la possibilità della “RINASCITA” di uno dei tratti più belli della costa italiana che per colpa della mano dell’uomo, oggi versa in una situazione di degrado ambientale e sociale. Nei prossimi mesi dunque ci appelleremo a quante più persone, istituzioni, associazioni di categoria e altri attori sociali, per sostenere la lotta a difesa del nostro territorio, sperando di riuscire con il nostro impegno a far riflettere i burocrati e i politici che operano alla comunità europea affinché rivedano la loro posizione e se questo non sarà necessario metteremo in campo tutte le azioni legali previste dall’ordinamento nazionale ed europeo!

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