Promuovere l’educazione, il rispetto, l’integrazione sociale e liberare i giovani dalle insidie della noia e dell’apatia. È questo l’obiettivo del progetto “squadra popolare“, nato a Campagna grazie all’iniziativa del presidente della società “ASD calcio Campagna” Angelo Letteriello.
A Campagna nasce la Squadra Popolare di calcio: il progetto
Il progetto si prefigge lo scopo di creare una squadra calcistica popolare (da qui il nome del progetto) aperta a tutti e per tutti, con lo stemma della città di Campagna. Attraverso la creazione di una squadra popolare dare quindi possibilità a tutti i giovani di mettersi in gioco e di far valere le proprie abilità sportive, promuovendo i valori del calcio, uno sport che è per definizione “gioco di squadra” e attraverso il quale gli ideatori del progetto intendono portare avanti ideali di integrazione sociale ed educazione al rispetto da divulgare soprattutto ai giovani partecipanti.
Il commento
“Parto con il dire che questo progetto è il coronamento di un sogno. Un sogno che nasce Nasce dall’incontro di valori, passioni ed idee di ragazzi, un gruppo di amici prima di essere un gruppo dirigenziale e senza paura di mettersi in discussione, hanno sempre fatto del “gioco del pallone” uno strumento di aggregazione, intesa come integrazione sociale e partecipazione cittadina. Questo perché, secondo noi della Popolare, Il calcio è lo sport che da sempre unisce piccoli e grandi; è gioco di squadra; deve essere uno strumento educativo e formativo al rispetto e alla responsabilità. Libera i giovani dall’insidia dell’apatia e dell’indifferenza, suscitando in loro una sana competizione. Ma soprattutto, il vero gioco del calcio, quello che piace a noi, quello popolare, induce alla valorizzazione di ogni persona, tutela i più deboli senza escludere nessuno, dando spazio a chi non ne ha e soprattutto a chi non ne ha mai avuto. Non solo in campo, ma soprattutto fuori”. Queste le parole di Angelo Letteriello, presidente della società ASD Calcio Campagna e ideatore del progetto “Squadra Popolare”.
Articolo a cura del collaboratore Enrico Giorgio
