Cronaca

Campania epicentro del contrabbando di sigarette, Salerno centro nevralgico

SALERNO. La provincia di Salerno tra una il maggior tasso di contrabbando di sigarette. Alta in una graduatoria non certo bella, con più del 6%. Non i numeri di Napoli (27%) o Giugliano (10%), ma i numeri parlano chiaro: il fenomeno delle sigarette di contrabbando sta tornando a crescere e Salerno è un approdo fisso per coloro che smerciano fumo fuorilegge.

Nonostante i numerosi sequestri di tonnellate di “bionde” dal 2013 ad oggi e le organizzazioni smontate dagli uomini delle forze dell’ordine questo nuovo (vecchio) mercato non sembra rallentare nella sua crescita. Salerno, in questo senso, gioca un ruolo importante: la città-capoluogo infatti è snodo, insieme a tutta la provincia, del traffico di sigarette illegale con una fattura, per così dire, di 4,5 miliardi all’anno. Il 5,8% del totale, per un danno di 882 milioni allo stato.

Nonostante negli anni ’90 il calo vide il mercato delle “bionde” quasi scomparire, ad oggi la risalita è netta. Non si trasportano più sui motoscafi, no: oggi si preferiscono i furgoni o le navi da crociera. O in piccolo, o in grande. O di nascosto, o sotto gli occhi di tutti.

Ed una volta arrivate a destinazione, se si parla di navi da crociera, vengono vendute direttamente nei porti. Addirittura, certe volte, direttamente sulle imbarcazioni, senza ap­plicare la tassazione italiana, con la formula del 5 più 1 ed in al­cuni casi anche del quattro più uno (su cinque stecche ac­quistate a prezzo di un quinto di quello di mercato in Italia in più con il regalo di altri 10 pacchetti).

Che vengano dall’Africa o dal più tradizionale (come rotta di contrabbando) Est Europa, poco interessa. Su “L’Italia del contrabbando di sigarette” (maggio 2017) della “Intellegit” di Trento si leg­ge che le rotte principali delle sigarette illecite nel Belpaese provengono principalmente dall’Est Europa, dagli Emirati Arabi Uniti, e dal Nord Africa. Il 26,6% delle partite illecite arriva da­ gli Emirati arabi, seguono quelle provenienti dalla Gre­ cia (13,9%), Ucraina (12,1%), Ungheria (11,5%) e Romania (8,4%), da altri paesi (in parti­ colare nordafricani) 27,5%.

In Italia. Le sigarette di contrabbando rispetto al totale di quelle vendute sono: in Campania il 37%, in Friuli Venezia Giulia il 26%, in Lazio il 7 %, Lombardia il 6 %, Calabria e Toscana 5%, Piemonte 4%, Pu­glia e Veneto 3%, il 2% in Ligu­ria, Emilia Romagna, Marche, Umbria e Abruzzo, 0% in Tren­tino Alto Agide.

 

(fonte La Città)

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio