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Campus aperto sabato e domenica. La protesta degli studenti: «Aperta per spot, chiusa per sport»

COMUNICATO STAMPA LINK FISCIANO

“È di queste ultime ore la notizia dell’apertura del campus di Fisciano anche durante il week-end. L’annuncio, apparso sul sito d’ateneo fin dal primo momento, ha dato vita ad un coro di apprezzamenti ed esultanze social e di generale soddisfazione per il lavoro svolto dalla rappresentanza e per il risultato ottenuto, a quanto pare, dopo una vertenza portata avanti coralmente dalla componente studentesca e la governance.

La notizia, subito rimbalzata su alcuni quotidiani on-line locali, a nostro avviso non è da apprendere con entusiasmo. Questo ‘risultato’, se così si può definire, rappresenta infatti, una nuova sconfitta per tutte le studentesse e per tutti gli studenti dell’Università degli Studi di Salerno, che tramite una parte dei propri rappresentanti, stanno chiedendo da mesi, per non dire da anni, l’apertura del campus nella sua totalità e non solo in piccola parte. come spieghiamo di seguito.
Agli atti del Consiglio degli Studenti, risulta verbalizzata in più occasioni, la discussione sulla richiesta di aprire finalmente i cancelli dell’ateneo, tutti i giorni, oltre l’orario di chiusura previsto attualmente e durante i week-end, per realizzare ‘’l’idea di un campus sempre più vivibile e aperto alle esigenze della sua comunità’’, come recita il comunicato trasmesso dal rettorato.

In questa direzione si sono sempre mosse le azioni dei consiglieri di Link Fisciano e di molte altre realtà associative, a tutti i livelli, per un’università aperta ed inclusiva al massimo, che possa realmente equiparare i propri livelli a quelli dei luoghi formativi di altri luoghi del mondo. Perchè gli studenti possano vivere realmente i luoghi del proprio ateneo, lavoriamo dall’inizio del nostro mandato negli organi e anche prima, affinchè Unisa possa accogliere davvero a tutto tondo i propri iscritti con annesso adeguamento del servizio di trasporto all’estensione degli orari di apertura.

Fino ad oggi, purtroppo, la risposta dal rettorato (quando e se pervenuta) è stata sempre l’impossibilità tecnica e la mancanza di risorse o, peggio ancora, la lentezza degli organi nella trasmissione delle nostre proposte ai vertici dell’Università. Al netto di ciò la misura adottata dal Rettore e dalla Direzione (che prevede sale studio da 104 posti presso le strutture delle residenze), non soddisfa affatto le esigenze studentesche, che ora avranno a che fare con l’ennesimo provvedimento spot, di un ateneo che sembra essere ‘chiuso’, in senso lato, quasi per sport, a : richieste, proposte, esigenze e friubilità a 360 gradi”.

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