Cronaca

Caos ad Eboli, scoppia la polemica social: «Sei cinese? Non lavori»

EBOLI. Xenofobia sui social contro un cittadino asiatico alla guida di un camion dell’impresa di servizi di pulizia società di Eboli, Sarim.

Scandalo sul social network, Facebook, è scoppiato ieri mattina, 18 febbraio 2018, con tanto di accuse nei confronti della società che avrebbe preferito dare lavoro ad uno straniero piuttosto che ad un locale.

Le accuse

Un utente ha “lanciato l’allarme” con un post: «Cinesi alla guida di autoveicoli della Sarim e noi ebolitani vuardamm», scrive in “ebolitano arcaico”. Mentre gli ebolitani si danno man forte con espressioni «perso le parole», oppure non ci credono e chiedono: «fai qualche foto!» dell’asiatico che lavora guidando un automezzo della società ebolitana che si occupa della raccolta dei rifiuti, società molto importante sul territorio.

Le proteste

«Al comune a fare casino, tutti» si accodano i più appassionati. «Prima gli ebolitani e poi i cinesi» tra i tanti luoghi comuni, mal scritti e concepiti. «Siamo noi a farli arricchire – (i cinesi) – andando a spendere nei loro negozi mentre gli italiani (sottintendendo i negozi, si spera) chiudono» tutto si racchiude in questo pensiero perché, di solito, le persone con gli occhi a mandorla aprono show room, sanno dire “glazie e plego” ma di certo non possono fare altri lavori, quelli normali.

La conversazione continua…

Proprio nel momento più “alto” della conversazione, è giunto il commento di uno dei dirigenti della Sarim che ha subito teso a specificare che, il dipendente, non è di nazionalità cinese, ma bensì filippina. È a questo punto che i commentatori si sono sentiti spiazzati, disorientati. Non tutti gli occhi a mandorla sono cinesi.

Il dirigente non si è solo limitato ad una lezione di geografia alla buona, stabilendo i confini delle due Terre bagnate dall’Oceano Indiano, ma ha anche precisato che «il dipendente filippino è una persona in gamba ed è laureato. Non vedo cosa ci sia di male e ancor meno capisco cosa possa fare il comune di Eboli o i politici ebolitani nei confronti della Sarim per un’assunzione liberamente fatta da un’azienda privata».

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