Cronaca

Caos nel carcere di Salerno: sequestrano la droga ai familiari di un detenuto, intanto un altro sale sul tetto

Per il Sappe, "altro grave problema è la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici"

Giornata di caos e confusione nel carcere di Salerno. La giornata è iniziata con una nuova e pericolosa protesta di un detenuto della casa circondariale. Poi la giornata è continuata con il sequestro della droga ai familiari di un detenuto.

Caos nel carcere di Salerno

Come spiega Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, “l’uomo ha attuato una paradossale e pericolosa protesta salendo sul tetto del carcere e solamente grazie al pronto e tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari la situazione è rientrata.

Pare che il detenuto in questione avesse impropriamente accumulato in cella un consistente quantitativo di tabacco ed il legittimo sequestro da parte degli Agenti lo ha indotto alla folle decisione di salire sul tetto. E’ una situazione che già si era verificata dieci giorni fa, con altro ristretto, ed anche questo evento critico accaduto nel carcere di Salerno è favorito da una assurda linea di condotta dell’amministrazione penitenziaria regionale che non trasferisce in altre sedi chi, con i suoi comportamenti violenti e provocatori, crea seri problemi di ordine e sicurezza”.

Il sequestro di droga

Questo non è l’unico evento critico accaduto nelle ultime ore nel carcere di Salerno, aggiunge Capece:

Il personale di Polizia Penitenziaria addetto ai colloqui dei detenuti ha infatti scoperto familiari e ristretto in possesso di sostanza stupefacente, furtivamente introdotta nel penitenziario salernitano. Stroncato, dunque, l’ennesimo traffico illecito di droga in carcere”.

Per il Sappe, “altro grave problema è la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza delle carceri del Paese. Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni. Ed è grave che, pur essendo a conoscenza delle problematiche connesse alla folta presenza di detenuti psichiatrici, le Autorità competenti non siano ancora state in grado di trovare una soluzione. Se i vertici del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria non sono in grado di trovare soluzioni alla gravissima situazione delle carceri italiane ed alla tutela degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria devono avere la dignità di dimettersi!”, concludono.

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