Cronaca

Capaccio, oltre dieci donne molestate con il sexting: 40enne nei guai

CAPACCIO. Ha molestato, per circa due anni, decine di donne residenti a Capaccio Paestum ed alcuni comuni limitrofi, utilizzando un profilo social falso per inviare immagini, messaggi e testi dal contenuto sessualmente esplicito, in particolare foto che ritraevano i suoi genitali. Nei guai è finito un 40enne del posto, sposato, senza figli e con un impiego stabile, di cui però gli inquirenti non hanno reso note le generalità.

L’uomo è stato identificato dai carabinieri di Capaccio Scalo, diretti dal l.te Serafino Palumbo, grazie a specifiche indagini e comparazioni coordinate dalla Compagnia di Agropoli, agl’ordini del cap. Francesco Manna: ad incastrarlo le denunce contro ignoti di tre donne, due maggiorenni ed una minorenne (accompagnata in caserma dai genitori), residenti a Capaccio Scalo, Santa Venere e Licinella, le quali hanno segnalato ai militari dell’Arma di essere state vittime di molestie sessuali, attraverso il sexting, da parte dello stesso profilo fake su Facebook, dietro il quale il 40enne si celava utilizzando il nome Luca Rossi.

Oltre mille le amicizie di sesso femminile che lo stalker annoverava tra i contatti: gli inquirenti non escludono, dunque, che siano state molte altre le donne molestate dal soggetto, riannodando anche le diverse segnalazioni pervenute ai carabinieri ma non formalizzate con denuncia dalle vittime. I militari della Compagnia cilentana hanno raccolto prove sufficienti per l’invio della relativa informativa alla Procura della Repubblica di Salerno, che dovrà decifrare la gravità degli eventuali reati commessi dal maniaco ed emanare il relativo provvedimento restrittivo.

“Per mesi ha inviato a mia figlia delle presunte foto di lui completamente nudo, oltre ad immagini pornografiche indecenti, esplicite, cercando anche di adescarla – svela a StileTV il padre di una delle vittime che ha sporto denuncia, chiedendo di mantenere l’anonimato – in un primo momento lei non ci aveva detto nulla perché si vergognava, ma successivamente abbiamo scoperto tutto perché il soggetto era diventato assillante, mandava messaggi e foto oscene sul suo cellulare attraverso la chat di Facebook e Messenger in continuazione; pare che l’uomo, interrogato in caserma, sarebbe crollato dichiarando di essere malato di perversioni ed ossessioni sessuali in maniera compulsiva, e che sarebbe andato a farsi curare da uno specialista; guarda caso, subito dopo il profilo Luca Rossi è stato rimosso, ma chi ci dice che con un altro profilo con continuerà a molestare altre donne?”.

Sulla vicenda, il presidente della Consulta comunale per la Sicurezza Urbana, Pasquale Accarino, commenta: “Alcune persone hanno segnalato questo caso anche a me, invito dunque tutte le vittime che hanno ricevuto molestie sessuali su Internet e Facebook dal profilo falso Luca Rossi di recarsi immediatamente dai carabinieri per sporgere denuncia, è fondamentale ed è garantito l’anonimato; al contempo, proporrò al sindaco Palumbo di attivare un numero verde o uno sportello comunale, magari proprio attraverso la nostra Consulta, per assistere le vittime sotto tutti i punti di vista”.

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