Cronaca

Capaccio Paestum: sei nomi nuovi per il dopo Palumbo

CAPACCIO PAESTUM. Dopo la caduta dell’Amministrazione Comunale di Capaccio Paestum, dovuta dalle dimissioni di nove consiglieri, per il dopo Palumbo arrivano sei nomi nuovi per la fascia da sindaco.

A Capaccio Paestum è già caccia alla fascia da sindaco: per il dopo Palumbo arrivano sei nomi nuovi

Uno due giorni e ci sarà il commissario prefettizio ad amministrare il Comune e per il 25 maggio potrebbero essere fissate le nuove elezioni comunali. Non più di un’altra settimana di dibattito sui “perché e il come” della crisi e i nuovi schieramenti potrebbero essere di nuovo pronti. Facile scommettere su schieramenti innovatori intorno agli ingegneri Rosario Pingaro e Teresa Palmieri, anche alternativi l’uno all’altro.

Al centro la designazione dell’ex senatore Fasolino è rivolta a Enzo Sica, un altro ex primo cittadino. A destra si prevede l’avventura in solitaria di Giovanni Piano e a sinistra Oscar Nicodemo anche lui morde il freno. Si prevedono delegazioni rivolte al medico Italo Voza, un altro ex di lusso. Difficile prevedere un rientro per Francesco Palumbo poiché le sue coalizioni sembrano consunte e, a meno che, di consumare un necessario salto generazionale, questa volta i capaccesi sembrano destinati a prendersi l’intera scena.

Cinque, sei candidati al primo turno non sono cosa da poco. Bastano e avanzano. Due anni di Palumbo, l’inchiesta di primavera sui casalesi al cimitero e il rafforzarsi di Zuchtriegel al parco archeologico, dominus unico che ha gestito anche una stagione culturale di successo. Insomma Capaccio si avvia a tornare alla normalità con il “dimagrimento” di un ufficio stampa, social e video che si avviava a diventare ipertrofico e rindondante. Intanto si registrano le prime reazioni, dopo le parole fuoco dell’ormai ex sindaco.

«La magistratura indaghi sui fatti denunciati dall’ex sindaco Franco Palumbo». Così Tommaso Battaglini, presidente di Sos Impresa Salerno, all’indomani della conferenza stampa dell‘ex primo cittadino di Capaccio Paestum sfiduciato da nove consiglieri comunali. «Se è stata violata la legalità, se corrisponde a verità quanto asserito da Palumbo in merito alla presunta offerta di denaro in cambio della sua testa (cito testualmente), allora è doveroso che la denuncia non cada nel vuoto e che si faccia chiarezza in merito – dichiara – perché le istituzioni continuino ad essere esempio di onestà, trasparenza, moralità, senso civico». E poi aggiunge: «Non spettano a noi considerazioni di natura politica che esulano dalla nostra attività, ma non possiamo esimerci dal non esprimere sostegno ad un sindaco che ha avuto il coraggio di denunciare fatti gravissimi e che, durante il suo mandato, ha permesso a Sos Impresa di aprire uno Sportello anti-usura proprio a Capaccio Paestum come riferimento territoriale per accendere la luce della legalità e consentire a quanti sono ostaggio del racket di denunciare i propri aguzzini». Decisivo, per diradare le nubi addensate su Capaccio Paestum, il ruolo della magistratura. «Siamo fiduciosi in tal senso e crediamo che Franco Palumbo sia messo nelle condizioni di poter essere ascoltato quanto prima dagli inquirenti».

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