Cronaca

Capaccio: via al piano per contrastare l'esondazione

CAPACCIO. Sarà approvato il prossimo luglio il progetto definitivo Regolarizzazione confluenza fiumi Sele – Calore Lucano – adeguamento e sistemazione degli argini esistenti del Sele” ceduto al comune dopo esser stato elaborato dal Consorzio di bonifica Sinistra Sele di Paestum. Lo scorso fine settimana si è tenuto un incontro per discutere dello stato dell’arte al quale hanno preso parte il sindaco Italo Voza, l’architetto Rodolfo Sabelli, il presidente del Comitato Difesa del Territorio Matteo Castoro e per il Consorzio di Bonifica l’ingegnere Guido Contini.

Spiega Contini in merito alle tematiche affrontate durante l’incontro:

«Il progetto sta andando avanti si sono concluse tutte le indagini geologiche e rilievi per procedere con il calcolo idraulico. Il progetto, teso a contrastare i fenomeni alluvionali, è stato già segnalato nell’ambito della piattaforma Rendis per la difesa del suolo. Si tratta di un intervento strategico, che prevede anche la risoluzione della problematica dell’erosione in destra idraulica a monte del “Ponte del diavolo”. Si prevede un investimento complessivo di circa 15 milioni; al momento sono stati predisposti tutti gli atti per il progetto definitivo e prevediamo l’approvazione entro luglio. Quindi saranno acquisiti tutti i pareri degli organi competenti attraverso le conferenze di servizio. Se fatti in un certo modo i progetti prima o poi vengono finanziati, come dimostrano gli interventi di consolidamenti effettuati al Ciorlitto, in via di conclusione, sul Testene e Solofrone. Il Consorzio di bonifica ha messo in campo interventi a difesa idraulica e irrigazione per decine di milioni di euro. In questo momento stiamo lavorando a Bivio Mattine ad Agropoli per la realizzazione di un impianto irriguo e chiudendo i lavori del Ciorlitto». Tale progetto è stato integrato attraverso un nuovo calcolo idraulico, con un tempo di ritorno di 200 anni e un accurato studio vegetazionale. «Per l’adeguamento del progetto – afferma Contini – sono stati necessari i rilievi topografici di dettaglio, il repertorio delle essenze arboree ricadenti nelle aree interessate, indagini e prove in sito e laboratorio sui materiali esistenti, l’aggiornamento della relazione geologica e idrogeologica, i servizi di ingegneria e architettura per studi specialistici occorrenti per la modellazione idrogeologica dello stato ante e post operam. Nel caso otterremmo i fondi sarà portato a compimento nell’arco di tre anni».

I danni causati dall’ultimo alluvione ammontano a circa 9 milioni, 192 sono le richieste dei privati e titolari di aziende agricole o zootecniche presentate alla protezione civile, alcune aziende sono state le più danneggiate con danni che arrivano persino da 500 a 20mila, sino a 200mila euro. Le zone più colpite dall’ultima esondazione del fiume Sele (oltre che di alcuni altri affluenti come il Rio Cirlitto) sono: (Brecciale, Trentalone, Voltata del Forno, Vasca di Colmata, via Questione I e via Questione II, Varolato, Streghara, Ponte Barizzo, Foce Sele, Olmopanno, Gromola e Precuiali).

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