Cronaca

Capaccio Voza e la moglie in bilico: chiesto il rinvio a giudizio

CAPACCIO PAESTUM. Sul primo cittadino capaccese pende l’accusa di reato per la quale il quotidiano “La Città”, nella sua cocente inchiesta, riporta che gli è stato richiesto un rinvio a giudizio insieme a sua moglie Maria Giuseppa Pisani e il responsabile dell’edilizia Vincenzo Criscuolo. Le motivazioni sono legate all’esecuzione di un’ordinanza di abbattimento di un fabbricato edificato per civili abitazioni e più volte ampliato abusivamente nell’area archeologica di Paestum, in via Nettuno, zona sottoposta a vincolo dalla legge 220 Zanotti Bianco.

«In relazione alle notizie diffuse, si comunica che il sindaco Italo Voza non ha ricevuto alcun rinvio a giudizio. Vi sono in corso solo delle indagini – precisa il sindaco attraverso la nota del portavoce Carmine Caramente  – che riguarderebbero l’ipotesi che il primo cittadino non abbia fatto ottemperare a un’ordinanza emessa 11 anni fa (la numero 165 del 2005). A tal proposito, si chiarisce che il sindaco non ha mai omesso provvedimenti relativi a violazioni di ordine urbanistico, in quanto la responsabilità degli atti e l’ottemperanza degli stessi è per legge demandata ai responsabili degli uffici competenti e non alla parte politica».

Nella nota si evidenzia, che in merito della nomina a responsabile dell’ufficio tecnico comunale, Vincenzo Criscuolo, «la nomina è avvenuta in seguito ad avviso pubblico di selezione per curriculum e colloquio. La selezione è stata effettuata da specifica commissione composta esclusivamente da funzionari dell’ente». Il sindaco è dunque fiducioso «nell’opera della magistratura, che già nel 2005 ha ritenuto del tutto insussistente analoga notizia per la stessa ipotesi di reato».

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