Cronaca

Caporalato, Codacons: “i Nas vadano nei campi a fare controlli”

“Chiediamo una modifica alla legge che consenta alle associazioni dei consumatori e agli enti locali di scoraggiare in modo capillare l’acquisto di prodotti riferiti ad imprese che non abbiano ottenuto il bollino etico anti caporalato del ministero dell’Agricoltura” – afferma in una nota il vice segretario nazionale del Codacons, Avv. Matteo Marchetti, sottolineando che “è un dovere morale e sociale sostenere l’acquisto dei prodotti derivanti da quelle imprese agricole che sono in regola con le leggi e i contratti di lavoro, dando attuazione a quanto previsto dal decreto legge Competitività del 2014”.

“Il bollino – rileva Marchetti – attesta infatti la trasparenza dell’azienda e garantisce di trovarsi di fronte ad un’impresa che non utilizza manodopera in nero o clandestina, né tanto meno ricorre ai caporali che la forniscono. Solo danneggiando economicamente e attraverso boicottaggi legalizzati chi non si impegna alla lotta al caporalato, è possibile colpire i nuovi schiavisti e arginare il fenomeno”.

“È oramai assodato che la legge introdotta nel 2016 (la 199, per il contrasto al caporalato, ndr) non è stata in grado di arginare il fenomeno. E come puntualmente accade in Italia le norme restano disattese perché non si è in grado di eseguire i dovuti controlli sul territorio”. “Per tale motivo, già dal 2015 – ricorda – abbiamo presentato alle istituzioni e al Parlamento una proposta per legalizzare il ‘boicottaggio’ delle aziende che non si impegnano concretamente per impedire lo sfruttamento dei lavoratori”.

I NAS – conclude Marchetti – vadano a sorte nei campi a fare controlli non l’ispettorato del lavoro, i cui controlli che sono inutili”.

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