Carlotta, 14enne di Sala Consilina sul palco con i Pink Floyd: apoteosi con Roger Waters al Circo Massimo
Carlotta ha cantato e ballato lo storico inno “we don’t need no education” di “Another Brick in the Wall” affianco al grande bassista e cantante dei Pink Floyd, insieme a tredici allieve ed allievi del Liceo “Walter Gropius” di Potenza.
Ed è stata una apoteosi. “È stato così strano stare sul palco al suo fianco –ammette Carlotta- quando appena qualche mese prima, ad un altro su concerto, io ero tra il pubblico. Auguro questa esperienza ad ogni bambino del mondo, è qualcosa di fantastico e di un’unicità assurda, che si può vivere solo con un artista del genere”.
Ci sono insomma emozioni talmente intense e irripetibili da restare ammantate dalla patina del sogno anche dopo averle vissute.
È il caso di quanto capitato al Circo Massimo a questa ragazza di 14 anni di Sala Consilina, che ha frequentato il primo anno del Liceo Coreutico a Potenza e che ha ereditato dal papà Carlo Maucioni, fondatore di CYMBALINE – storico fan club italiano dei Pink Floyd, la passione per la musica ed in particolare per i Pink Floyd.
E dunque le emozioni vissute al Circo Massimo partono molto da lontano.
“Nell’immagine di Carlotta accanto a Roger Waters sull’immenso palco del Circo Massimo a Roma –conferma lo stesso papà Carlo- si chiude un cerchio esistenziale, rotondo come un calderone che contiene un groviglio inestricabile di 43 anni di emozioni, compresi groppo in gola e ghiandole lacrimali iperattive”.
Ci piace davvero questa storia che ha molto a che fare con le favole, che attraversa le generazioni e che ci restituisce la visione di un mondo fatto di ideali, di principi, di fantasia e anche di speranza. E di libertà.
“Caro Roger –hanno scritto Carlotta e i suoi compagni di avventura al grande artista– vogliamo dirti un grande GRAZIE per averci dato l’opportunità di salire sul palco accanto a te e di vivere questa esperienza straordinaria che ricorderemo per tutta la vita.
Vogliamo dirti un grande GRAZIE per il tuo profondo impegno umanitario affinché possiamo vivere in un mondo in un mondo migliore e più giusto. Noi non abbiamo bisogno del controllo del pensiero; tutti i ragazzi del mondo devono essere liberi di esprimersi e di esprimere il proprio talento. Noi –concludono Carlotta e i suoi compagni- vogliamo Resistere e restare umani. Restiamo umani!”.
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